Cane, gatto a Natale e Capodanno

Natale e Capodanno possono essere due feste particolarmente stressanti, non solo per te, ma anche per il tuo cane o gatto.

Quali sono i fattori stressanti

Le festività tra il 24 dicembre e il 6 gennaio sono estremamente critiche per molti animali. I motivi sono diversi:

  • Arrivo di ospiti sia per pranzi e cene, sia in pianta stabile per giorni
  • Cambi di routine: cambiano gli orari di pasti e uscite, cambiano gli ambienti (riorganizzati ad hoc per le feste), iniziano ferie e vacanze
  • Viaggi vacanze in cui cani e gatti vengono coinvolti o a causa dei quali vengono seguiti da pensioni, dog o cat sitter
  • Fuochi di artificio e stimolazioni ambientali che cambiano
  • Stress dei proprietari che influenza l’emotività dell’animale

Sicuramente hai riconosciuto in questo elenco gli stessi motivi che inducono lo stress anche in te (oltre alla ricerca dei regali che per fortuna non coinvolge cani e gatti)

Quali sono i sintomi di stress

Cane e gatto possono manifestare lo stress legato a Natale e Capodanno in diversi modi:

  • Problemi fisici: difficoltà digestive, diarrea, dermatiti, otiti, ecc.
  • Isolamento o iperattaccamento
  • Ansia da separazione
  • Comportamenti reattivi/aggressivi verso i membri della famiglia, ospiti, altri animali, estranei sia in casa che in passeggiata
  • Eliminazioni inappropriate: fuori da lettiera o in casa per quanto riguarda i cani
  • Cambi del comportamento alimentare, di abbeverata, esplorativo, di gioco, affettivo, ecc.

Come affrontare le feste

Ogni famiglia ha le sue problematiche, le sue caratteristiche e soprattutto un cane/gatto con una personalità e delle connotazioni uniche e irripetibili. Dare una ricetta che funzioni per tutti  non è possibile. L’unica vera soluzione è prevenire le criticità chiedendo una consulenza comportamentale ad un Veterinario esperto in Comportamento. Fondamentale è agire in tempo, prima si stila un “piano di azione” meglio è. Infatti un tale piano prevede dei cambiamenti, ad esempio l’introduzione di un cat sitter o l’ingresso in una pensione per cani, che necessitano gradualità per essere accettati positivamente da cani e gatti.

Per quanto riguarda i botti di capodanno, ti invitiamo a vedere il nostro carosello su instagram con consigli pratici da mettere in atto.

Contattaci! Possiamo offrirti anche una consulenza a distanza.

I bisogni del cane

Per creare una relazione armoniosa e reciproca con il tuo cane, è fondamentale comprendere e soddisfare i suoi bisogni. Immagina se il tuo partner ignorasse le tue necessità: saresti felice della vostra relazione? Prendersi cura delle esigenze del cane è ciò che lo rende felice e soddisfatto. Ma quali sono esattamente i bisogni del cane?

I bisogni fisici

Probabilmente sei già consapevole di alcuni dei suoi bisogni fisici. Ecco un riepilogo:

  • Alimentazione: il cane ha bisogno di cibo di qualità, nelle giuste quantità e con la frequenza appropriata. Non dovrebbe mai soffrire la fame, ma nemmeno essere sovralimentato. Il cibo deve fornire tutti i nutrienti necessari.
  • Acqua: deve avere sempre a disposizione acqua fresca e pulita.
  • Sonno: è importante che il cane possa riposare senza essere disturbato, in un luogo adeguato e per il tempo necessario. Spesso questo bisogno viene sottovalutato, e la mancanza di un sonno adeguato può portare a stress. Assicurati che possa riposare tranquillamente, indisturbato, nella sua cuccia.
  • Igiene: il cane ha bisogno di vivere in un ambiente pulito, libero da parassiti.
  • Bisogni fisiologici: deve avere la possibilità di espletare i suoi bisogni in un luogo appropriato, con la giusta frequenza e in tranquillità.
  • Regolazione termica: ogni cane deve poter mantenere una temperatura corporea costante. Ogni razza ha il proprio intervallo di comfort termico, e vivere in ambienti troppo caldi o freddi può causare stress.
  • Movimento: l’attività fisica è essenziale e deve essere adeguata alle capacità e alle esigenze della razza. Ad esempio, un levriero avrà bisogni diversi rispetto a un bulldog inglese. Richiedere lo stesso tipo di attività fisica a entrambi sarebbe una mancanza di rispetto per le loro esigenze.

I bisogni della mente

Oltre ai bisogni fisici, ci sono quelli mentali, spesso meno considerati ma altrettanto importanti:

  • Sicurezza: il cane deve sentirsi sicuro, avere un posto tranquillo dove rifugiarsi quando necessario e gestire le distanze sociali in autonomia. Deve potersi allontanare se non vuole interagire o avvicinarsi quando cerca compagnia. La fiducia nella sua famiglia è fondamentale: forniscigli uno spazio sicuro dove non venga disturbato e permettigli di scegliere quando stare con te e quando isolarsi.
  • Motivazione: ogni cane ha delle motivazioni che guidano il suo comportamento. Per esempio, un Golden Retriever ama cercare oggetti da riportare al suo padrone. Ogni cane dovrebbe poter svolgere attività in linea con le sue inclinazioni naturali. Privare un levriero della possibilità di correre potrebbe frustrarlo. Conoscere le motivazioni del tuo cane ti aiuterà a proporre attività adatte, rendendoti più interessante ai suoi occhi.
  • Interazione sociale: i cani sono animali sociali e hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo. All’interno della famiglia devono avere un ruolo e una guida di riferimento. La vita sociale del cane deve essere equilibrata, in linea con la sua personalità: alcuni cani hanno bisogno di un’ampia vita sociale, altri preferiscono interagire solo con i membri della famiglia.
  • Benessere emotivo: il cane deve vivere principalmente esperienze emotive positive, evitando costanti situazioni di paura, rabbia, stress o ansia. Cerca di proteggerlo dalle emozioni negative e offrigli il tuo supporto quando ne ha bisogno.
  • Stimolazione cognitiva: il cane deve sviluppare le capacità per affrontare le sfide quotidiane e avere una flessibilità mentale per gestire imprevisti. Puoi soddisfare questo bisogno permettendogli di vivere esperienze diverse e supportandolo quando necessario, senza forzarlo a fare cose che vanno oltre le sue capacità.
  • Livello di attivazione: il cane non dovrebbe vivere né in uno stato di apatia né di sovraeccitazione. È importante trovare un equilibrio, adattando l’attività in base alle situazioni: quando gioca, sarà più attivo, mentre quando è in casa dovrebbe essere più tranquillo. Non deve vivere costantemente in uno stato estremo di attivazione.

Sappiamo che questi bisogni sono molti, ma se stai leggendo, è perché desideri garantire una vita felice al tuo cane. Esamina attentamente ciascun bisogno, valuta dove puoi migliorare e, se hai difficoltà a trovare le soluzioni giuste, non esitare a chiedere l’aiuto di uno specialista!

Dove mettere la cuccia del cane

Una delle domande che i proprietari alle prime armi ci fanno più frequentemente è “Dove mettere la cuccia del cane?”. Come sempre non esiste una risposta univoca per tutti i cani ma possiamo individuare delle indicazioni di base.

Quale cuccia

Innanzitutto è importante scegliere una cuccia adeguata. Il cane, a seconda delle sue competenze motorie legate all’età o a patologie, deve poter accedere comodamente alla sua cuccia. Quindi attenzione all’altezza della stessa, alla presenza di eventuali ostacoli per raggiungerla, al materiale con cui è fatta (non deve creare troppo disequilibrio rendendo difficile sostare in piedi su di essa). La forma e la dimensione dovrebbero garantire al cane di potersi distendere comodamente sopra di essa.

Ascolta il tuo cane per capire le sue preferenze, che potrebbero anche cambiare in base alle temperature ambientali. Alcuni cani, soprattutto in estate, cercano il fresco del pavimento, potrebbe avere senso togliere la cuccia “invernale” per lasciare a disposizione il solito posto.

Cosa è la cuccia

La cuccia è il posto dove il cane può rilassarsi, dove non viene disturbato, su cui ritrovare la serenità e la calma. La cuccia è un oggetto pieno del suo odore e dell’odore di casa. A volte può essere un utile strumento da portare con sè,  nei viaggi per esempio, per permettere al cane di “ritrovare se stesso”. Si tratta di un oggetto legato quindi ad emozioni positive di serenità, calma, benessere.

Non è un posto in cui recludere il cane come punizione. Diventerà un oggetto legato ad emozioni negative come paura e rabbia. Non è un posto in cui andare a disturbare il cane quindi, ad esempio, occhio ai bambini che si muovono senza regole per casa.

Dove posizionare la cuccia

Proprio per favorire il riposo e il relax del cane la cuccia andrebbe posizionata in un luogo tranquillo:

  • non in zone di passaggio (esempio i corridoi)
  • non davanti a punti di accesso
  • non in posti dove il cane verrebbe disturbato (ad esempio davanti a mobili che vengono aperti frequentemente)
  • non in prossimità di termosifoni o condizionatori per evitare sbalzi termici

E se sbaglio

Non è un dramma, se tutto il resto funziona (comunicazione, relazione, ecc.), se il cane riesce comunque a riposare, non è un problema se sbagli dove mettere la cuccia del cane. A volte, tuttavia, può causare difficoltà:

  • fisiche se ad esempio richiede troppo sforzo al cane raggiungerla o salirci (soprattutto per gli anziani o i cani con patologie)
  • fisiche se vicino a fonti di calore o a condizionatori
  • se ci sono altre incongruenze nelle comunicazione potrebbero crearsi fraintendimenti sul posizionamento sociale del cane
  • se la posizione non garantisce il riposo del cane potrebbe creare aumento irritabilità e tutte le difficoltà collegate alla carenze di sonno (molto importanti se si tratta di cuccioli)

I cani che si spostano la cuccia

Alcuni cani possono spostarsi in autonomia la cuccia. Analizza dove si posiziona il tuo cane e se ci sono altre difficoltà relazionali. In caso affermativo, lo spostamento potrebbe essere un “sintomo” della difficoltà stessa. Vi invitiamo a contattare un medico veterinario comportamentalista per approfondire la vostra specifica situazione.

Altra problematica comune è la distruzione della cuccia, anche in questo caso se ci sono altre difficoltà è opportuno rivolgersi ad uno specialista.

Cane e morso di vipera

Il morso delle vipere può essere una delle emergenze di più difficile gestione nel periodo estivo per chi va in montagna. Vedere il proprio cane  morso da una vipera è una delle paure che preoccupano di più gli escursionisti accompagnati dai loro animali.

La tradizione vuole che mettendo un campanellino al collo del cane si possano far allontanare le vipere, ma purtroppo questo non è sufficiente dato che i serpenti hanno un apparato uditivo aereo poco efficiente.

Scopriamo quindi come difendersi da questo pericolo.

Tutti i serpenti sono pericolosi?

Il primo passo per capire se siamo di fronte ad un pericolo è individuare se il serpente che osserviamo è una vipera oppure no. Non tutti i serpenti infatti sono dannosi per i nostri amici a quattro zampe.

I colubridi, ovvero i comuni biacchi che possiamo vedere nelle aree verdi anche in città, sono innocui perché non hanno dimensioni tali da poter ferire in maniera importante neanche un gatto o un cane di piccola taglia e il loro morso non è tossico.

I viperidi invece se mordono un qualsiasi animale o umano rilasciano il loro veleno in forma di saliva modificata prodotta da una ghiandola specifica. Questo veleno risulta essere emotossico, vasodilatatore, neurotossico ed istotossico. Ha quindi la capacità nei casi più gravi di portare a morte l’animale.

Riconoscere il serpente che vediamo

I segni distintivi dei viperidi che permettono di distinguerli dai colubridi sono:

  • L’aspetto del corpo che nei primi si presenta più corto e tozzo e in parte della testa che si presenta più triangolare nelle vipere
  • I primi hanno una pupilla più verticale ed ellittica mentre i secondi hanno una pupilla rotondeggiante
  • La forma della testa notoriamente viene descritta come triangolare nelle vipere ma non è un segno distintivo così caratteristico

Cosa fare se il tuo animale viene morso?

La prima cosa da fare nel caso di morso di vipera è recarsi il prima possibile presso il veterinario più vicino perché la tempistica nell’intervenire è ciò che può fare la differenza nel riuscire a salvare il cane.

L’ideale è tenere il cane fermo e a riposo e se possibile trasportarlo a braccio o con mezzi nel tragitto fino al veterinario, senza farlo camminare, per evitare la diffusione del veleno.

Scopri quali sono altri pericoli dell’estate in questo articolo.

Il colpo di calore nel cane

In estate il colpo di calore è dietro l’angolo per qualsiasi cane. Ci sono però individui a cui fare più attenzione di altri ed è importante capire cosa avviene e come intervenire correttamente.

Che cos’è il colpo di calore

Il colpo di calore è un’emergenza acuta e potenzialmente letale dalla fisiopatologia complessa. Le caratteristiche cliniche fondamentali sono rappresentate da:

  • acidosi metabolica
  • insufficienza renale oligurica
  • anomalie della coagulazione
  • disturbi neurologici.

L’esame clinico è caratterizzato dal riscontro di eccessiva polipnea, iperemia, ipersalivazione, tachicardia e vari segni neurologici.

Come si manifesta e quali sono i sintomi

Il segno clinico più comune nei cani con colpo di calore è l’eccessiva polipnea ovvero una respirazione molto aumentata di frequenza e un aumento della temperatura corporea interna di 40-41 gradi. La temperatura corporea aumenta fino a oltre 41°C  (normalmente dovrebbe essere 38-39°C) . E’ buona norma imparare a prendere la temperatura del proprio cane per verificare la situazione in caso di bisogno. La temperatura va misurata per via rettale, con un termometro digitale, effettuando la manovra per le prime volte a casa, in situazione di tranquillità.

Tra gli altri sintomi, non sempre presenti e più frequenti nelle condizioni più gravi, troviamo:

  • abbattimento
  • debolezza
  • vomito
  • diarrea
  • collasso cardiocircolatorio

Nei casi ancora più gravi, sintomi neurologici quali crisi convulsive e coma.

Esistono animali più sensibili e perché

Questa patologia è più frequente nel cane rispetto al gatto.

Nel cane la termoregolazione non avviene grazie alle ghiandole sudoripare, ma tramite l’evaporazione dell’acqua dall’apparato respiratorio e dalla saliva. Non avendo ghiandole sudoripare (tranne che in piccole porzioni dei polpastrelli), cani e gatti mettono in pratica altri meccanismi di autoregolazione utili a disperdere il calore in eccesso. Il processo di termoregolazione del cane avviene attraverso la respirazione, aumentando la frequenza dei respiri (polipnea). L’aria che passa dalle canne nasali dell’animale raffredda il sangue che attraversa i vasi sanguigni del naso e che consente così al cane di abbassare la propria temperatura corporea.

Alcune razze (le cosiddette brachicefale) sono più a rischio, proprio a causa della conformazione del primo tratto delle vie aeree che impedisce una corretta termoregolazione e umidificazione dell’aria:

  • Bulldog
  • Carlino
  • Pechinese
  • Boxer
  • Dogue de bordeaux
  • Bouledogue francese

I cardiopatici o i pazienti con patologie delle vie aeree sono più facilmente predisposti.

Cosa fare

La prima cosa da fare è contattare la clinica veterinaria più vicina. Il colpo di calore è un’emergenza che richiede un trattamento medico immediato per scongiurare danni permanenti se non addirittura la morte dell’animale. Secondo gli studi, l’instaurazione delle misure per raffreddare il cane prima del raggiungimento della struttura veterinaria abbassa significativamente la mortalità per colpo di calore. Il raffreddamento tuttavia deve essere molto graduale, da effettuare ad esempio mediante stracci bagnati con acqua fresca.

Cosa NON fare

Alcune modalità per raffreddare l’animale possono risultare pericolose; in particolare NON è consigliato:

  • Abbassare la temperatura corporea del cane in modo troppo repentino, ad esempio utilizzando ghiaccio o immergendolo in acqua fredda
  • Cospargere il cane di alcool, in quanto si tratta di una sostanza ad azione vasodilatante, che peggiorerà la circolazione sanguigna dell’animale
  • Far bere al cane grandi quantità di acqua fredda, in particolare se si sono già manifestati i sintomi gastro-enterici del colpo di calore (vomito e/o diarrea)

Come prevenire il colpo di calore

La migliore misura contro il colpo di calore rimane la prevenzione, adottando tutte quelle misure e precauzioni atte ad evitare sia gli sforzi e l’esercizio fisico negli orari caldi della stagione estiva:

  • Evitare il surriscaldamento corporeo derivante dalle alte temperature ambientali associate a mancanza di areazione e disponibilità di acqua.
  • I cani devono sempre avere la possibilità di rifugiarsi in zone ombreggiate nelle ore più calde e devono sempre avere accesso all’acqua fresca.
  • Il cane non deve mai essere lasciato in una macchina con i finestrini chiusi o leggermente abbassati, anche se l’auto è parcheggiata all’ombra e il proprietario deve assentarsi solo per pochi minuti.
  • I cani che svolgono attività fisica devono comunque evitare le ore più calde della giornata e se il clima è particolarmente afoso non fare i loro esercizi
  • I cani con patologie respiratorie devono essere portati fuori nelle ore più fresche della giornata e devono essere tenuti in stanze climatizzate ed arieggiate.

 

Scopri altri pericoli dell’estate nel nostro articolo.

I bisogni del gatto

Nell’articolo precedente abbiamo visto quali sono i primi passi per accogliere al meglio un gatto in casa. Oggi impareremo a conoscere i bisogni fisici e mentali del gatto per garantirgli una vita felice e prevenire l’insorgenza di problemi comportamentali.

Bisogni fisici

  • Cibo: i gatti sono degli spizzicatori e devono avere sempre cibo a disposizione. Si consiglia di inserire sia alimenti secchi che umidi nella dieta (crocchette e scatolette).
  • Acqua: deve essere sempre a disposizione. I gatti hanno la tendenza a bere poco. Per invogliarli possiamo acquistare delle fontanelle che mantengano l’acqua sempre corrente (cosa che piace tantissimo ai gatti).
  • Sonno: i gatti dormono tantissime ore. Esiste un’unica regola: non disturbare il gatto mentre dorme.
  • Pulizia: i gatti sono animali puliti e non amano lo sporco. Cerchiamo di tenere ciotole, lettiere e cucce sempre pulite.
  • Temperatura adeguata

Bisogni psicologici

  • Bisogno di sicurezza: un aspetto importante che in molti sottovalutano è che il gatto, in natura, è sia preda che predatore. Ciò vuol dire che sente il bisogno di avere dei nascondigli sicuri in cui rifugiarsi. Dobbiamo quindi creare degli spazi che possa sfruttare per nascondersi e non disturbarlo quando è lì.
  • Bisogni socio relazionali : il gatto ha una socialità diversa dal cane, si tratta di un animale sociale facoltativo. Può vivere solo ma anche creare legami forti con simili e non. In ambiente domestico si crea sempre una relazione e il gatto entra a far parte del nucleo famigliare. Il micio sarà sicuramente felice di condividere le attività quotidiane con la famiglia ma va anche rispettato quando decide di passare del tempo per i fatti suoi (cosa che avviene molto più di frequente rispetto al cane).
  • Bisogni motivazionali e di realizzazione: mettiamocelo bene in testa, i gatti hanno aspirazioni diverse dalle nostre! I piccoli felini sono animali dinamici, grandi cacciatori e dotati di una curiosità infinita. Hanno bisogno di poter svolgere attività in linea con le loro motivazioni, come giochi di caccia (o caccia se hanno la possibilità di uscire), arrampicarsi, intrufolarsi nei posti più angusti ma anche attività che richiedano concentrazione e “tecnica”. Il nostro compito sarà quello di stimolare il loro intelletto e comprendere            che quando si arrampicano sulle tende per raggiungere una mosca, non lo fanno per distruggere ma perché il loro istinto di cacciatore è fortissimo e va soddisfatto.

Andare incontro a questi bisogni renderà soddisfacente e felice la convivenza gatto-uomo…anche se la casa (forse) non sarà sempre perfetta! Se la relazione col tuo gatto presenta delle difficoltà contattaci per una consulenza con la Dottoressa Sara Greco, Medico Veterinario esperto in Comportamento.

Adottare un gatto

Per adottare un gatto (che sia un gattino o un gatto adulto) è importante che tu sappia come comportarti con lui. Sapere come accogliere il gatto è fondamentale per instaurare una relazione felice.

Brevi cenni di etologia di specie

Il gatto è un grande cacciatore. Fino a pochi anni fa il suo ruolo principale all’interno della famiglia era quello di cacciare piccoli animali. Oggi viene adottato come animale da compagnia e spesso vive in appartamento, senza possibilità di uscire. Il gatto è quindi passato dall’essere libero, autonomo e dinamico ad animale “disoccupato”. Questo cambio di professione è spesso (ma non solo) la causa principale di stress e problemi comportamentali nei gatti domestici.

Cosa devo procurarmi prima del suo arrivo?

  • Ciotole per acqua e cibo: almeno due ciotole per il cibo e una grande per l’acqua
  • Cassette igieniche: l’ideale sarebbe averne una in più rispetto al numero di gatti (ad esempio se adottassi un gatto dovrai avere due lettiere, se ne adottassi due dovrai averne tre)
  • Cuscini, copertine, cucce: da posizionare in luoghi tranquilli e un po’ nascosti o in alto (al gatto piace sentirsi invisibile o scrutare dall’alto)
  • Sabbietta per lettiere: consigliamo sabbiette non profumate, a granulometria non troppo fine (sono polverose), possibilmente composte da materiale naturale e agglomerante
  • Tiragraffi: verticali (i tipici pali), orizzontali e, per chi vuole conservare il divano intatto, verticali da appendere
  • Giochi: topini, palline, scatoloni, esistono una marea di giochi da poter fare con il tuo gatto..basta un pò di fantasia!
  • Cibo secco ed umido: i gatti sono sbocconcellatori e dovranno avere sempre a disposizione l’alimento (di solito per comodità il secco). È molto importante che una quota della dieta sia umida (un paio di volte al giorno somministrare questa tipologia di alimento). L’acqua deve sempre essere a disposizione e cambiata frequentemente

Come faccio l’inserimento in casa?

Inizialmente bisognerà destinare al nuovo arrivato una stanza tranquilla della casa, in cui fargli trovare tutto quello di cui ha bisogno. La stanza deve essere abbastanza grande, in modo da disporre ciotole di cibo, ciotola dell’acqua, cassetta igienica e cuccia lontane tra loro. Il gatto andrà lasciato tranquillo. Ogni tanto si dovrà tentare un approccio soft, aspettando che sia il gatto ad avvicinarsi.

Nel momento in cui ti sembrerà a suo agio, potrai aprire la porta e permettergli di esplorare il resto della casa. Se ci sono situazioni particolari (ad esempio altri animali, pericoli, paure, ecc.) contattaci per una consulenza e ti aiuteremo ad inserirlo nel modo corretto.

Cosa devo sapere sulla gestione quotidiana?

Ci sono tante cose da sapere, ma le più importanti sono quelle riguardanti i bisogni fondamentali del gatto.

  • Le cassette igieniche devono essere pulite almeno una volta al giorno per eliminare urina e feci. Una volta ogni due settimane la lettiera dovrà essere sostituita completamente.
  • Cibo, acqua e lettiere andranno posizionati in zone diverse e, se sono presenti più gatti, andranno duplicati (quindi se hai due gatti dovrai avere due zone cibo, due zone acqua, due/tre zone toilette).
  • Il gatto dorme tantissime ore al giorno e non va disturbato mentre dorme. Di solito i gatti hanno picchi di attività al mattino e alla sera (questi sono i momenti che dovrebbero essere sfruttati per le attività insieme).
  • Ti sembrerà strano, ma i nostri piccoli felini amano essere coinvolti nelle attività quotidiane. Se quindi il nuovo arrivato ti accompagnerà in bagno, ti osserverà mentre cucini, cercherà di acchiappare lo straccio mentre spolveri o vorrà dormire accoccolato vicino a te, è del tutto normale. Cerca di renderlo partecipe.

Devo portarlo dal Veterinario?

Assolutamente. Il gatto, prima di entrare in casa, deve essere correttamente spulciato e sverminato (per fare questo è necessario pesare il gatto ed effettuare un esame sulle feci per i parassiti). Se non ci sono problemi di salute evidenti aspetta qualche giorno (tempo che si adatti al nuovo ambiente) e prenota una visita. Anche se il tuo gatto vivrà esclusivamente in appartamento è fondamentale che sia visitato e seguito da un Medico Veterinario.

La visita nutrizionale dal veterinario

La visita nutrizionale dal Veterinario dovrebbe essere una passo indispensabile per la cura del tuo animale.

Includere la valutazione nutrizionale, nella gestione del tuo animale, rappresenta un elemento chiave per aumentare la prospettiva di vita del cane e del gatto e per migliorare la qualità della stessa.

Quando richiedere una visita nutrizionale

Il Medico Veterinario Nutrizionista può aiutare il tuo amico a quattro zampe in diversi casi:

  • se ci sono problemi legati direttamente all’alimentazione
  • inserendo una tipologia di alimento come parte integrante della terapia di molte patologie
  • per fornire una dieta bilanciata ed equilibrata per animali adulti e sani
  • formulare diete specifiche per i cani impegnati in attività sportive o da lavoro, per gattini e cuccioli in accrescimento, animali anziani, etc.

Le basi di una visita nutrizionale

La visita nutrizionale si basa su 3 momenti fondamentali:

  • Una raccolta di dati da parte del Veterinario Nutrizionista. Questa avviene tramite un confronto dettagliato con il proprietario circa la storia alimentare e clinica del paziente. Durante il colloquio vengono raccolte informazioni quali età, sesso, condizioni di salute attuale e passata, qualità delle feci (Fecal Score), attività fisica svolta, gestione dietetica con particolare riferimento al regime alimentare adottato (casalingo o commerciale), numero di pasti e quantità di alimento somministrato, cibo extra offerto durante la giornata, condizioni ambientali in cui vive l’animale. È quindi essenziale fornire, al Veterinario Nutrizionista, informazioni riguardo la storia clinica e alimentare dell’animale. In caso di soggetti con patologie bisognerà naturalmente tenere conto di analisi e accertamenti compiuti in precedenza. Una scrupolosa anamnesi nutrizionale del paziente e un’indagine sulle abitudini familiari, permettono di valutare con precisione le calorie assunte dall’animale, fattore determinante per la successiva redazione del piano alimentare.
  • Visita medica con valutazione dello stato di salute dell’animale. Una valutazione nutrizionale non può prescindere da un’attenta valutazione dello stato nutrizionale del paziente, soprattutto dall’osservazione della quantità di grasso corporeo. Un corretto stato nutrizionale prevede infatti una quantità di grassi corporei adeguata, evitando eccessi (sovrappeso e obesità) e carenze. Per fare ciò, oltre all’essenziale misura del peso, si ricorre al cosiddetto Body Condition Score (BCS), ovvero un metodo di valutazione condotto mediante la palpazione e l’osservazione dell’animale ed espresso in una scala a 5 o a 9 punti. Il BCS permette inoltre di andare a stimare il peso ideale dell’animale, punto fondamentale nel caso di piani nutrizionali volti alla perdita di peso. A questo si aggiunge la valutazione della massa muscolare ricorrendo al Muscle Condition Score (MCS).
  • La visita nutrizionale termina dunque con la scelta del migliore approccio nutrizionale da intraprendere per soddisfare sia i fabbisogni nutrizionali del paziente sia quelli gestionali del proprietario.

Puoi leggere ulteriori consigli sull’alimentazione del cane nel nostro articolo blog.

Contattaci per ricevere un preventivo di una consulenza nutrizionale personalizzata (anche a distanza) col Dottor Bonomi.

Cosa deve mangiare un cane

Ogni proprietario si trova davanti alla decisione e ai dubbi successivi alla questione “Cosa deve mangiare il mio cane?”.

Il ruolo chiave dell’alimentazione sana

Anche in medicina veterinaria è stato riconosciuto all’alimentazione un ruolo fondamentale a sostegno della salute e delle aspettative di vita dei cani. Strategie alimentari errate possono portare ogni organismo a gravi problematiche, in tempi più o meno lunghi, in base alle sue capacità di compensare il danno. È importante ricordarsi inoltre che in alcune patologie, la dieta costituisce parte integrante del protocollo terapeutico.

I nostri cani necessitano di assumere una dieta completa e bilanciata che li accompagni in ogni fase della loro vita, soddisfacendo i diversi fabbisogni nutrizionali a seconda che siano cuccioli, adulti o anziani, in salute o con specifiche patologie, soggetti sportivi, da lavoro, etc.

Come regola generale un alimento per essere definito “CORRETTAMENTE FORMULATO” dev’essere COMPLETO e BILANCIATO sotto il profilo nutrizionale. L’alimento deve quindi contenere, nelle giuste quantità e proporzioni, tutti i nutrienti (proteine, grassi, carboidrati digeribili, fibre, vitamine, minerali e acqua) di cui il cane necessita ogni giorno, senza però dimenticare il gradimento dell’animale. Fondamentali sono poi la digeribilità e la sicurezza, ovvero l’assenza di componenti potenzialmente tossiche o pericolose.

Fabbisogno energetico

La sensazione della fame non è altro che una richiesta di energia da parte dell’organismo per sostenere il funzionamento di tutte le attività vitali. È necessario quindi effettuare una stima dei reali fabbisogni energetici del nostro cane, cioè calcolare di quanta energia necessita ogni giorno e di conseguenza la quantità di alimento che la fornisca.

Attenzione però, non esiste una formula assoluta. Ogni cane è un individuo a sé, con caratteristiche proprie ed esigenze specifiche, ed è necessario che il fabbisogno energetico giornaliero, stimato sulla base di diverse formule disponibili, venga adattato al singolo animale con il fondamentale aiuto del Medico Veterinario Esperto in Nutrizione.

Fabbisogni nutrizionali

La dieta che offriamo ai nostri animali deve contenere tutti i nutrienti di cui essi hanno bisogno, ovvero proteine, grassi, minerali e vitamine. Inoltre, il cibo può contenere altri nutrienti quali carboidrati digeribili e fibra, sebbene questi non siano essenziali.

Particolare attenzione va rivolta nei confronti dei nutrienti essenziali, quelle sostanze nutrienti indispensabili per la salute del cane e che devono essere assunte con la dieta; la loro assenza in una dieta può infatti causare sindromi carenziali nell’animale che la assume.

Quale cibo scegliere

La dieta migliore in termini assoluti non esiste. Esiste piuttosto la scelta più adatta per il singolo animale, a seconda delle esigenze del soggetto, ma anche del proprietario. Per questo è assolutamente importante chiedere il parere del medico veterinario.

Riassumendo all’essenziale, la scelta può ricadere su due diverse tipologie di alimentazione:

  • dieta commerciale
  • dieta casalinga

Gli alimenti commerciali o preconfezionati vengono suddivisi, in base alla percentuale di acqua contenuta, in secchi e umidi. Si tratta, in generale, di alimenti più economici (soprattutto per il cane di taglia medio-grande), più semplici da conservare, completi e bilanciati, ma soprattutto più rapidi da somministrare.

Il cibo preparato a casa è sicuramente più appetibile di quello preconfezionato, subisce meno trasformazioni, permette di vedere e scegliere gli ingredienti e può essere di qualità e digeribilità maggiori. La dieta casalinga è affidabile da un punto di vista nutrizionale quanto quelle di buona qualità commerciali, ma bisogna avere tempo a disposizione e una ricetta correttamente formulata, bilanciata e integrata dal medico veterinario.

Al giorno d’oggi l’offerta di cibi per cani è in continuo aumento. Gli scaffali dei negozi per animali sono ricchi di diverse tipologie di alimento (cibi vegetariani/vegani, grain-free, gluten-free, ipoallergenici, BARF, ecc.) ed è sempre più difficile orientarsi. Per questo è fondamentale chiedere l’aiuto del Medico Veterinario per compiere la scelta più adatta. Bisogna tener ben presenti l’adeguatezza nutrizionale, l’appetibilità, la digeribilità e il contesto familiare, ma soprattutto il cane a cui tutto ciò è dedicato.

Se hai bisogno si un consulto nutrizionale, offriamo anche consulenze di teleassistenza per chi vive lontano. Il Dottor Bonomi è specializzato in Nutrizione e ti seguirà passo passo per garantire la salute e il benessere del tuo cane attraverso un cibo sano e gustoso.

Il migliore antipulci per cane e gatto

Tanti proprietari si chiedono quale sia il migliore antipulci per il proprio cane e per il proprio gatto. Infatti proteggere il proprio animale dai parassiti esterni è essenziale. Leggi il nostro articolo blog su quali siano e perché siano pericolosi.

Per scegliere l’antipulci per il proprio animale bisogna avere alcune informazioni generali che cercheremo di fornirti in questo articolo.

Quali antipulci esistono

La premessa da fare è che un antipulci può avere una o entrambe le seguenti azioni:

  • azione repellente: allontana il parassita, rendendo l’animale “sgradevole”
  • azione parassiticida: elimina il parassita a seguito del pasto di sangue (con possibile trasmissione di malattie prima dell’eliminazione)

     

Quali formulazioni e come applicarle

Esistono tantissimi prodotti in commercio, su ogni confezione è possibile verificare il tipo di azione e i parassiti sui quali agisce.
Le principali formulazioni sono:

  • spray: da applicare sulla cute dell’animale, frazionando il pelo (indossare dei guanti). Di solito applicabile anche sui neonato, spesso sia repellente che parassiticida, tende ad avere un effetto poco duraturo.
  • spot on: le classiche pipette da applicare sulla cute separando bene il pelo. Vanno applicate una volta al mese, nel gatto anche ogni 3 mesi per alcuni prodotti. Hanno azione parassiticida e/o repellente.
  • collari: la durata, una volta applicati, varia tra i vari prodotti. Uno stesso prodotto può avere durata diversa a seconda dei parassiti (controllare il foglietto illustrativo). Di solito hanno sia azione repellente che parassiticida
  • compresse: da dare una volta al mese o una ogni 3 mesi, solitamente appetibili, hanno solo azione parassiticida
  • iniezioni: farmaci di ultimissima generazioni, durano per diversi mesi, per ora disponibili solo nel gatto

Regole per un uso corretto

Ecco alcuni consigli e indicazioni utili per scegliere l’antipulci migliore per il tuo cane o gatto:

  • non usare antiparassitari del cane sul gatto
  • usare un antipulci tutto l’anno nei cani e nei gatti, soprattutto se escono o convivono con cani
  • nel periodo da maggio a novembre utilizzare un antiparassitario che abbia azione repellente verso zanzare e flebotomi
  • nessun antiparassitario ha un efficacia del 100%. È consigliabile associare compresse e spot on o collari. Soprattutto nel periodo maggio/novembre
  • leggere sempre il foglietto illustrativo per capire i limiti di utilizzo (in base all’età o al peso dell’animale), durata ed effetti

Guarda il nostro video e scopri cosa fare se il tuo cane o gatto ha le pulci o qualche zecca.

La filariosi nel cane

La filariosi del cane è una patologia di cui sicuramente hai sentito parlare. Cerchiamo di chiarire in breve di cosa si tratta, quali sintomi causa, come si diagnostica, come si tratta e soprattutto come si previene.

Che cosa è la filariosi?

La filaria è un parassita vermiforme del sistema cardiocircolatorio di cani e gatti. Viene trasmesso dalla puntura delle zanzare infette. La frequenza e la diffusione del parassita sono strettamente legati alla diffusione delle zanzare. In Italia oramai la diffusione è a livello nazionale. I cani che vivono sempre all’aperto hanno più probabilità di essere parassitati.

La filariosi felina è diffusa nelle zone dove sono presenti molti cani positivi.

Che sintomi ha la filaria nel cane?

I sintomi possono esordire con una tosse cronica, seguita da moderata-grave difficolta respiratoria, debolezza e a volte episodi di svenimento dopo l’esercizio o momenti di eccitazione. Successivamente, con l’instaurarsi dell’insufficienza cardiaca, si osservano versamento addominale, anoressia, perdita di peso e disidratazione. Il danno sui vasi sanguigni è in genere più grave nei soggetti sottoposti ad intenso sforzo fisico. La morte improvvisa è rara, solitamente avviene a seguito di insufficienza respiratoria e dimagrimento progressivo nei cani non trattati.
La maggior parte dei gatti rimane asintomatica per lungo tempo dopo l’infestazione inziale e può andare incontro a guarigione spontanea.

Come si diagnostica?

La filariosi cardiopolmonare del cane può essere diagnosticata tramite test su sangue. In caso di positività, altri esami sono necessari per stabilire la gravità della malattia e la scelta delle appropriate opzioni di trattamento.
I test vanno eseguiti ogni anno, nel periodo aprile-maggio, tranne nei cuccioli nati da novembre nel loro primo anno di vita.

Come si cura la filariosi?

Il trattamento viene fatto con due iniezioni di farmaco in muscolo, a distanza di 50-60 giorni. In questo periodo il cane andrà tenuto a riposo.

Come difendere il cane dalla filariosi?

La profilassi, eseguita con compressa mensile da maggio/giugno a novembre, ha lo scopo di evitare la crescita di eventuali microfilarie presenti nel circolo (le forme larvali). È utile associare a tale trattamento, una profilassi mensile con antipulci ad azione repellente per le zanzare, nello stesso periodo dell’anno.

Ricorda che esiste anche la leishmaniosi, che viene trasmessa dalla puntura dei flebotomi, spesso gli antipulci offrono repellenza sia per le zanzare che per i flebotomi.

BIBLIOGRAFIA

Sito ESCAAP:

Controllo delle malattie trasmesse da vettori nel cane e nel gatto

Agopuntura per animali (2° parte)

Nel primo articolo abbiamo affrontato, in maniera generica, le medicine alternative e in particolare l’agopuntura per animali da compagnia. In questo articolo approfondiamo il discorso, rispondendo alle domande più comuni dei proprietari.

Cos’è l’agopuntura veterinaria?

L’agopuntura veterinaria è una pratica terapeutica che deriva dalla medicina tradizionale cinese e che consiste nell’inserimento di aghi sottili e sterili in specifici punti del corpo dell’animale. Questi punti, chiamati agopunti, sono collegati a meridiani energetici che influenzano il flusso di energia nel corpo.

Quali sono i benefici dell’agopuntura veterinaria?

L’agopuntura veterinaria può essere utilizzata per trattare una varietà di condizioni in animali di tutte le specie, tra cui:

  • Dolore acuto e cronico
  • Problemi muscolo-scheletrici (artrite, displasia, zoppia). L’agopuntura può aiutare a migliorare la flessibilità e la forza muscolare, prevenendo rigidità e contratture. Può aiutare a ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità articolare, prevenendo l’artrite e altri disturbi articolari.
  • Problemi neurologici (convulsioni, paralisi)
  • Problemi dermatologici: l’agopuntura può aiutare a ridurre l’infiammazione e il prurito, prevenendo allergie e dermatiti.
  • Problemi gastrointestinali (vomito, diarrea). L’agopuntura può aiutare a migliorare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, prevenendo stitichezza, diarrea e altri disturbi digestivi.
  • Problemi respiratori: l’agopuntura può aiutare a migliorare la funzionalità respiratoria, prevenendo asma, bronchite e altre patologie respiratorie.
  • Ansia e stress: l’agopuntura può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress, prevenendo i disturbi comportamentali che ne possono derivare.

L’agopuntura è sicura per gli animali?

L’agopuntura è una pratica molto sicura quando viene eseguita da un veterinario certificato. Gli aghi utilizzati sono sottili e sterili e la maggior parte degli animali li tollera molto bene.

Quali sono i possibili effetti collaterali dell’agopuntura veterinaria?

I possibili effetti collaterali dell’agopuntura veterinaria sono generalmente lievi e transitori, e possono includere:

  • Leggero dolore o sanguinamento nel punto di inserimento dell’ago
  • Sonnolenza
  • Aumento dell’appetito

Quante sedute di agopuntura sono necessarie?

Il numero di sedute di agopuntura necessarie varia a seconda della condizione da trattare e della gravità dei sintomi. In generale, sono necessarie da 4 a 12 sedute per ottenere un risultato terapeutico. Sono disponibili dei pacchetti risparmio che prevedono a costi agevolati un numero variabile di sedute, contattaci per avere maggiori informazioni.

Come funziona scientificamente l’agopuntura?

Il funzionamento dell’agopuntura non è del tutto chiaro. Tuttavia, ci sono prove che l’agopuntura può avere effetti sul sistema nervoso, effetti su altri tessuti del corpo ed effetti non specifici.

  • Studi su animali e persone, compresi studi che hanno utilizzato metodi per vedere cosa sta succedendo nel cervello (metodi di imaging), hanno dimostrato che l’agopuntura può influenzare la funzione del sistema nervoso.
  • L’agopuntura può avere effetti diretti sui tessuti in cui vengono inseriti gli aghi. Questo tipo di effetto è stato osservato nel tessuto connettivo.
  • L’agopuntura ha effetti non specifici (effetti dovuti ad aspetti incidentali di un trattamento, piuttosto che al suo meccanismo d’azione principale). Gli effetti non specifici possono essere dovuti alla fiducia del paziente nel trattamento, al rapporto tra medico e paziente o ad altri fattori non direttamente causati dall’inserimento degli aghi. In molti studi, il beneficio dell’agopuntura è stato maggiore quando veniva confrontato con l’assenza di trattamento, rispetto a quando veniva confrontato con procedure di agopuntura fittizie (simulate o false), come l’uso di un dispositivo che colpisce la pelle ma non la penetra. Questi risultati suggeriscono che effetti non specifici contribuiscono all’effetto benefico dell’agopuntura sul dolore o altri sintomi.

Prevenzione e benessere

L’agopuntura, come disciplina della medicina tradizionale cinese, si basa sull’idea di un equilibrio energetico nel corpo. Secondo questa filosofia, l’agopuntura può essere utilizzata per rafforzare le difese immunitarie dell’animale e mantenere l’equilibrio energetico prevenendo l’insorgenza di diverse patologie.

Prenota il nostro servizio di agopuntura per animali con la Dottoressa Paola Ricossa.

Agopuntura per animali

In questo articolo vogliamo parlarvi di questa tecnica terapeutica, usata ormai da secoli in Medicina umana e da diverso tempo applicata anche in campo Veterinario. L’agopuntura per animali ha moltissime applicazioni e offre importanti risultati.

Evidenze scientifiche

Da diversi anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) dopo numerosi studi controllati, ha pubblicato le indicazioni terapeutiche in cui è stata riscontrata una validità scientifica per questa antica pratica. Ciò significa che diversi studiosi hanno valutato gli effetti dell’agopuntura, su molti pazienti e per diverse patologie, e hanno riscontrato notevoli benefici.

Le applicazioni dell’agopuntura

L’agopuntura può considerarsi una valida alternativa  ai  trattamenti farmacologici antidolorifici e antinfiammatori, come scelta primaria  in pazienti molto anziani non in grado di tollerare i farmaci comunemente utilizzati o in associazione ad essi per ridurre al minimo le somministrazioni e i dosaggi.

La storia e i metodi

Le prime testimonianze dell’utilizzo dell’agopuntura in Cina risalgono al V millennio a.C.. Questa antica pratica si basa sull’infissione di aghi in acciaio molto sottili in punti specifici detti agopunti localizzati sulla superficie del corpo.

La medicina orientale, che non comprende solo l’agopuntura ma diverse tecniche diagnostiche e terapeutiche, mira a curare il soggetto nel suo insieme e non le singole malattie, in modo isolato. Secondo la medicina tradizionale cinese gli agopunti si distribuiscono lungo dei canali, i meridiani, che percorrono tutta la superficie e l’interno del corpo, trasportando l’energia, il Qi. L’energia vitale fluirebbe lungo una rete di canali, chiamati ‘meridiani’ e quindi, ogni patologia sarebbe riconducibile ad un blocco della circolazione energetica dovuto a un deficit o accumulo di energia. Infiggendo gli aghi, l’agopuntore riequilibra il flusso energetico che, se non scorre adeguatamente, genera i sintomi della malattia.
L’inserimento di piccoli aghi in punti specifici aiuta a riequilibrare le forze vitali e a riportare l’organismo alla sua funzionalità ottimale. L’agoinfissione è ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti.

Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine, ma è anche mediato dall’attivazione di una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale.

Agli aghi, una volta infissi, può essere applicato uno stimolatore elettrico a bassa intensità (elettroagopuntura) o un generatore di calore (moxibustione) in base alla patologia da trattare.

Prenota il nostro servizio di agopuntura per animali con la Dottoressa Paola Ricossa.

 

Rettili da compagnia

I rettili sono degli animali da compagnia sicuramente particolari ma non per questo meno affettuosi di altri. Si distinguono tre tipi di rettili: le tartarughe che a loro volta si distinguono in tartarughe d’acqua e di terra, i sauri e i serpenti. Tutti questi sono animali che hanno necessità di una gestione ambientale importante e vanno sempre adottati a seguito di attente valutazioni riguardo alle necessità della singola specie. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Le tartarughe di terra

Sono animali molto comuni e possono essere molto affettuosi e interattivi con il proprietario. Al momento dell’adozione, normalmente, hanno dimensioni molto piccole e per tutelarle nei confronti di eventuali predatori e intemperie è indicato tenerle in un terrario di dimensioni adeguate con lampade riscaldanti e UVB. Una volta cresciute invece l’ideale, per consentire loro una vita in salute, sarebbe tenerle all’aperto, libere in giardino qualora sia messo in sicurezza, oppure in un recinto. Va ricordato che le tartarughe di terra più comuni, come la Testudo hermanni e la Testudo graeca, devono eseguire il letargo nella stagione fredda. Prima di far loro affrontare questo periodo è fondamentale un controllo clinico e coprologico.

Le tartarughe d’acqua

Le Trachemys scripta (tartarughe palustri americane) che un tempo erano le più comuni, non sono più commercializzabili in quanto specie invasive. Al momento, la più comune tartaruga d’acqua che si trova come animale da compagnia è la Mauremys (Ocadia) sinensis (tartaruga cinese dal collo striato). Bisogna sempre informarsi sulla specie che si sta adottando perché quest’ultima, a differenza della Trachemys, ha abitudini alimentari prettamente erbivore e non va mai in letargo. Anche le tartarughe d’acqua al momento dell’adozione hanno dimensioni molto ridotte rispetto alla taglia da adulte, questo va tenuto in considerazione nell’allestimento dell’acquaterrario.

I sauri

Tra i sauri si trovano molte varietà di rettili con caratteristiche molto diverse l’uno dall’altro. I gechi detengono il primato tra i sauri come diffusione e sono animali di gestione abbastanza semplice e interattivi con le persone. I draghi barbuti stanno suscitando crescente interesse per la loro enorme adattabilità alla vita in casa e risultano abbastanza semplici da gestire. Seguono poi i draghi d’acqua cinesi, anch’essi abbastanza adatti a neofiti dell’erpetologia. Sconsigliati sono invece i camaleonti per la loro difficoltà di gestione in particolare ambientale e le iguane per le dimensioni e i possibili problemi comportamentali.

I serpenti

I serpenti sono animali affascinanti e possono essere ottimi animali da compagnia se correttamente gestiti. I più adattabili sono certamente i pitoni che se manipolati abitualmente e con attenzione da parte dei proprietari possono rivelarsi compagni affettuosi. Anche i boa possono essere serpenti adatti per la vita in casa ma va ricordato sempre che l’allestimento di un terrario va pianificata anche in funzione della crescita del soggetto. Molto diffusi sono anche i serpenti del grano che date le dimensioni sono spesso più indicati per chi si approccia al mondo dei serpenti.

Di quali cure necessitano

La scelta di un rettile va sempre ben pianificata e occorre informarsi sulle reali esigenze di spazio, ambiente e alimentari di ciascun animale prima di adottarlo. Fondamentale è allestire prima un terrario ben funzionante prima di introdurvi l’animale. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Prenota la prima visita del tuo rettile da compagnia.

Conigli e roditori da compagnia

I conigli ed i piccoli roditori sono tra i più comuni animali da compagnia dopo cane e gatto. Sono ottimi compagni di vita: affettuosi, curiosi, interattivi. Bisogna però ricordarsi di scegliere sempre un tipo di animale adatto ai propri spazi di casa e ai propri ritmi di vita. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Il coniglio

Il più popolare tra gli animali non convenzionali è senza dubbio il coniglio. La prima cosa da tenere in considerazione se si vuole adottare un coniglio è lo spazio da lasciargli a disposizione. I conigli devono vivere in un ambiente ampio, una stanza o preferibilmente l’intera casa. Chiaramente non devono esserci anfratti dove possano incastrarsi e farsi male oppure cavi scoperti che possano rosicchiare. Sono animali sociali quindi occorre dedicare loro attenzioni quotidianamente.

Le cavie e i cincillà

Entrambi questi roditori possono in parte essere paragonati al coniglio come socialità, perché amano il contatto con i loro simili e con i proprietari. Anche loro, preferibilmente, possono vivere in una stanza a loro dedicata; tenerli liberi in casa invece può essere rischioso perché, anche a causa delle dimensioni più ridotte rispetto ai conigli, sono più soggetti a incidenti domestici. Può essere ideale per le cavie costruire un recinto all’interno del quale possano muoversi in sicurezza e per il cincillà costruire una gabbia anche a sviluppo verticale.

I criceti, i gerbilli e i topi

Questi sono animali di più facile gestione, ma non per questo meno affettuosi e divertenti. Rispetto agli altri roditori, devono vivere in un box di dimensioni sufficienti in base alla taglia e al numero di animali (attenzione alle aggressioni a causa della territorialità). Interagiscono volentieri con i proprietari, ma se hanno a disposizione un ambiente ben attrezzato con giochi e nascondigli a disposizione, l’interazione può essere più limitata senza incorrere in uno stato di malessere dell’animale.

I ratti

I ratti sono ottimi animali da compagnia, affettuosi, intelligenti, docili. Anch’essi vivono in box a loro dedicati ma a differenza di criceti, topi e gerbilli necessitano di un’interazione quotidiana con il proprietario. Amano anche i giochi di attivazione mentale e sono molto dolci con i proprietari.

Di quali cure necessitano

La scelta di un coniglio o di un roditore come animale da compagnia dovrebbe sempre essere preceduta da una buona conoscenza sulle loro esigenze. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

 

Pappagalli: quali adottare

I pappagalli sono una delle numerose categorie di uccelli che vengono comunemente tenute animali da compagnia. Ne esistono di taglie, di carattere ed attitudini molto diverse. Con questo articolo vorremmo indirizzarti ad adottare il tipo di pappagallo più adatto alle tue esigenze.

Pappagalli di piccole dimensioni

I più piccoli sono rappresentati dalle cocorite che sono pappagalli di semplice gestione ma che, con dedizione da parte del proprietario, possono creare con esso un bellissimo legame. Abbiamo poi le calopsitte che sono tra i pappagalli più semplici da addomesticare, ideali per chi vuole un compagno piumato pur essendo alle prime armi. Lo stesso vale per i parrocchetti monaci, molto miti ma interattivi.

Pappagalli di medie dimensioni

In questa categoria troviamo al primo posto le amazoni e i cenerini. I primi hanno colorazioni molto variabili ed un’indole più complessa rispetto ai loro simili di dimensioni più piccole. Richiedono la possibilità di vivere fuori dalla gabbia o di passare le ore diurne al di fuori di essa. Anche i cenerini hanno simili esigenze di spazio ed entrambi richiedono attenzione quotidiana da parte del proprietario. Ricordiamo anche i cacatua, che hanno però necessità nutrizionali specifiche per cui la dieta diventa fondamentale da impostare correttamente e da seguire con rigore.

Pappagalli di grosse dimensioni

I pappagalli di grosse dimensioni sono le ara. Le più comuni sono l’ara ararauna e l’ara macao. Entrambe necessitano di vivere liberi in casa o in una parte della casa o in una stanza. Inoltre è importantissimo far loro eseguire il volo libero per cui vanno addestrate fin dalla giovanissima età.

Di quali cure necessitano

Pappagallo in visita dal veterinario

Prima di scegliere di adottare un pappagallo è essenziale rivolgersi sempre ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

· Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare

· Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato

· Cercare allevatori e venditori di fiducia

· Introdurre l’animale in famiglia

· Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le altre specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link.

Ti consigliamo di leggere gli altri nostri articoli su questi bellissimi pennuti:

Chi sono gli animali esotici

Chi sono gli animali esotici o non convenzionali? Anche loro hanno bisogno di visite e cure particolari? Rispondiamo insieme a queste domande.

Chi sono gli animali esotici

Con questo termine si comprendono tutte le specie animali, legalmente detenute, tenute come animali da compagnia. Si includono quindi invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli o mammiferi. Tra i mammiferi sono chiaramente esclusi gli animali da reddito (bovini, ovicaprini, suini, cavalli, etc) e i classici animali da compagnia ovvero caner e gatto.

I più comuni sono quelli che appartengono a tre importanti macro-categorie:

  • Rettili e anfibi
  • Uccelli
  • Piccoli mammiferi

Per ogni gruppo ci sono delle specie maggiormente rappresentate

Rettili e anfibi

Tra i rettili sicuramente le tartarughe d’acqua dolce e le testuggini sono gli animali più rappresentati. Troviamo poi subito a seguire serpenti appartenenti a diverse specie tra cui pitoni, boa, serpenti del grano. Infine numerosissimi sono anche i sauri come i gechi leopardini, i draghi barbuti, i draghi d’acqua cinesi, i camaleonti e più raramente le iguana

Uccelli

I volatili che ci troviamo più spesso a trattare sono varie specie di pappagallo ma ci occupiamo anche di rapaci diurni e notturni, galline e anatre da compagnia, altri uccelli come i passeriformi nati e cresciuti in cattività. Per tutti gli uccelli che fanno parte della fauna autoctona e vengono ritrovati sul territorio possiamo fornire una prima assistenza ma la soluzione migliore è recarsi nei CRAS dove possono essere ricoverati, assistiti da personale specializzato e riammessi in natura. 

Piccoli mammiferi

Si tratta di un gruppo molto ampio di cui fanno parte in primis i conigli che rappresentano ormai il terzo animale da compagnia più presente nelle case degli italiani, dopo cani e gatti. All’interno di questo eterogeneo insieme troviamo però anche i furetti, i ricci africani, i petauri dello zucchero, i roditori come i criceti, i ratti da compagnia, le cavie, i cincillà, il degu del Cile e tanti altri. 

Di quali cure necessitano

Trattandosi di tante specie diverse con esigenze peculiari è importante rivolgersi sempre ad un professionista specializzato come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExEp. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link. Oppure chiamaci per una visita a domicilio!

La nostra visita veterinaria a domicilio

Ogni Veterinario ha il suo metodo, ecco come si svolge la nostra visita veterinaria a domicilio e quali accortezze mettere in atto per accoglierci a casa tua. Se non lo avessi già fatto ti invitiamo a visionare il nostro precedente articolo blog su vantaggi, svantaggi delle visite domiciliari e per quali pazienti possono essere utili.

In cosa consiste la visita a domicilio

La visita a domicilio si svolge con gli stessi strumenti di una visita ambulatoriale. Il primo passo consiste nel raccogliere tutte le informazioni dal proprietario, osservare e prendere confidenza con l’animale. Durante l’osservazione il Medico Veterinario prenderà nota su postura, andatura, atteggiamenti o comportamenti particolari. Successivamente il cane o il gatto verrà valutato dalla testa alla coda. Si osserva il colore delle mucose e la cavità orale, con l’otoscopio si esaminano le orecchie, vengono palpati i linfonodi esplorabili, viene valutato lo stato del mantello e della cute, viene auscultato il torace, palpato l’addome, ispezionate le mammelle e la regione perineale e viene presa la temperatura. Se il caso lo necessità è possibile svolgere un esame dell’occhio con oftalmoscopio o altre procedure diagnostiche come un’ispezione rettale o piccoli test manuali o strumentali eseguibili a domicilio.

Al termine della visita il Veterinario proporrà eventuali procedure da eseguire che potrebbero prevedere un prelievo di sangue o il trasporto dell’animale in Ambulatorio per accertamenti (radiografie, ecografie, ecc.) , per terapie (ad esempio fluidoterapia endovenosa) o per interventi (ad esempio sedazioni per corpi estranei).

La visita potrebbe anche rivelarsi autoconclusiva , in questo caso verranno impostate terapie o cambi gestionali/dietetici per risolvere la problematica. Il Veterinario potrebbe proporre un controllo durante o a termine della terapia che in alcuni casi può essere svolto in modalità di telemedicina.

Come prepararsi all’arrivo del Veterinario

Nelle visite domiciliari è fondamentale la collaborazione del proprietario per facilitare il lavoro del Medico Veterinario. Ecco come prepararsi al meglio.

Cosa fare nella vita di tutti i giorni

Per prima cosa è possibile abituare il cane o il gatto alla visita veterinaria. Occasionalmente si può ricreare una situazione simile a casa e svolgere delle piccole manualità. Prendere un telo mare e metterlo per terra. Invitare l’animale a salire sul telo, toccarlo dolcemente dal muso alla coda, sollevare e manipolare delicatamente le guance, i padiglioni auricolari, le zampe e la coda. Ogni passaggio dovrà essere graduale e gradito dall’animale, non forzare la mano. Puoi anche utilizzare dei premietti golosi dopo i vari passaggi

Prenotare la visita a domicilio per telefono

Per decidere al meglio se visitare l’animale a casa o in ambulatorio è necessario fornire al Veterinario le seguenti informazioni:

  • l’animale è mai stato visitato prima
  • quali sintomi presenta l’animale e da quanto tempo
  • come l’animale accoglie le persone estranee a casa
  • chi sarà presente al momento della visita
  • tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il tuo domicilio

Al termine della telefonata il nostro staff ti fornirà le informazioni per l’appuntamento (data, orario, modalità di gestione dell’animale).

Cosa fare prima dell’arrivo del Veterinario

  • Portare l’animale in un luogo adeguato e possibilmente chiuso dove poter svolgere la visita nelle condizioni migliori. Deve essere un posto con una temperatura adeguata, non esposto al sole in estate, dove l’animale non possa trovare posti in cui nascondersi e da cui non sia possibile tirarlo fuori
  • Tenere a portata tutta la documentazione dell’animale: libretto sanitario e referti di esami precedenti
  • Avere una foto sul telefono del cibo con cui si alimenta l’animale compreso di etichettatura (composizione, componenti analitici)
  • Stendere a terra il telo mare su cui è stato abituato l’animale
  • Avere sotto mano eventuali strumenti di contenimento come pettorine, guinzagli, museruola

Cosa fare durante la visita

  • Presenta il Veterinario all’animale e accogli il collega in casa
  • Mantieni la calma per trasmettere serenità all’animale
  • Aiuta il Veterinario nel contenimento dell’animale o in eventuali altre manualità
  • Fornisci il maggior numero di informazioni, anche sensazioni “a pelle”. Sottolinea se è successo o hai osservato qualcosa fuori dall’ordinario (ad esempio se il cane si è mangiato un osso il giorno prima)

 

Per qualsiasi dubbio o per prenotare una visita a domicilio contattaci.

Visita veterinaria a domicilio

La visita veterinaria a domicilio è sicuramente una prestazione comoda per il proprietario e per l’animale che non devono spostarsi da casa. Attenzione però perché questa formula ha sicuramenti dei vantaggi ma anche dei limiti. Vediamo insieme quali sono e quale tipologia di pazienti possono beneficiare di questo servizio.

Vantaggi della visita veterinaria a domicilio

Senza dubbio la visita a domicilio offre diversi benefici:

  • il proprietario non deve spostarsi verso la struttura Veterinaria
  • l’animale non deve subire lo stress legato al trasporto e al cambio di ambiente
  • l’animale potrebbe sopportare con più facilità la visita perché si svolge all’interno della sua zona comfort
  • la diminuzione degli stati di ansia riduce le possibili forme di aggressività del paziente
  • l’animale potrebbe manifestare più facilmente i sintomi descritti dal proprietario, legati ad esempio a stati di dolore
  • evitare il trasporto in particolari condizioni climatiche (caldo eccessivo) per animali che ne soffrirebbero
  • il veterinario ha la possibilità di valutare eventuali rischi provenienti dall’ambiente domestico con più facilità

Si tratta quindi di vantaggi legati perlopiù allo stato emotivo dell’animale e della sua famiglia.

Svantaggi della visita veterinaria a domicilio

E’ importante sottolineare che la visita veterinaria a domicilio presenta dei limiti:

  • il veterinario non ha a disposizione tutti gli strumenti presenti in clinica, spesso si può rendere necessario il trasporto dell’animale in struttura
  • capita spesso che l’animale sfugga alla visita nascondendosi nell’ambiente (è necessario prepararsi adeguatamente all’arrivo del Veterinario)
  • alcuni pazienti, rinfrancati dalla sicurezza della loro casa, possono manifestare maggiore riluttanza alla visita anche con comportamenti avversativi
  • in ultimo la visita a domicilio comporta dei costi maggiori per il proprietario legati alla trasferta del Medico Veterinario

I limiti della visita a domicilio sono quindi tali da poter rendere la visita stessa inefficace.

Quali pazienti possono beneficiare della visita veterinaria a domicilio

Esistono alcune categorie di pazienti che possono trarre un vantaggio dalla visita domiciliare, lasciando sempre aperta l’opzione di un trasporto in struttura nel caso in cui servissero indagini più approfondite o ricoveri:

  • pazienti anziani in cui ridurre gli stress al minimo risulta molto importante
  • cuccioli o gattini particolarmente piccoli (a meno che non si tratti di situazioni di emergenza che possano richiedere un ricovero immediato)
  • pazienti che richiedono profilassi vaccinale di routine
  • pazienti con patologie croniche per i controlli di routine
  • pazienti il cui trasporto risulta difficoltoso, eccessivamente stressante o impossibile per i proprietari
  • pazienti che non tollerano l’ambiente ambulatoriale

Altri pazienti invece devono essere sempre portati in struttura:

  • animali che a casa manifestano comportamenti aggressivi e possono richiedere la sedazione per la visita
  • animali che devono svolgere analisi particolari in struttura
  • animali che presentano problematiche importanti (sarà il Medico Veterinario a valutare la situazione)

In conclusione

La visita veterinaria a domicilio può essere utile, se non necessaria, in alcuni casi. La scelta va concertata tra Medico Veterinario e proprietario avendo come obiettivo primario quello di garantire l’utilità della prestazione per il benessere psico-fisico dell’animale.

 

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o hai bisogno di richiedere una visita a domicilio contattaci.

Parassiti esterni, come proteggere cane e gatto

Pulci, zecche, parassiti…chi sono e come proteggere cane e gatto?

Rispondiamo ad alcune delle domande più comuni sui parassiti esterni e su come proteggere cane e gatto da questi fastidiosi ospiti.

  1.  PULCI, ZECCHE E PARASSITI ESTERNI

    Esistono diversi parassiti esterni che possono affliggere i nostri animali e da cui è necessario proteggerli. Ci sono le pulci, insetti di 1-4 mm che possono fare lunghi salti; si nutrono del sangue di cani e gatti e possono infestare la casa. Ci sono le zecche, lunghe 1-3 mm fino a 1 cm dopo il pasto, si nutrono di sangue. E ci sono le zanzare e i pappataci (o flebotomi) insetti che succhiano il sangue e diffondono germi e malattie.
  2.  QUANDO SONO ATTIVI? 

    Ci sono parassiti presenti tutto l’anno come le pulci. E altri presenti dalla fine dell’inverno a fine autunno come le zecche. Zanzare e flebotomi sono invece attivi da aprile ad ottobre, soprattutto nelle ore serali/notturne. 
  3.  DOVE SI TROVANO? 

    Questi parassiti sono ormai presenti in tutta Italia. Anche i flebotomi, a causa del cambiamento climatico, hanno colonizzato varie aree del Nord Italia
  4. COME MAI SONO PERICOLOSI?

     Vediamo quali sono i principali problemi causati dai vari parassiti. Le pulci: infiammazione e prurito, dermatite allergica negli animali sensibili, trasmissione di vermi intestinali e batteri, nelle infestazioni gravi possono dare anemia e abbattimento. Le zecche: infiammazione locale, anemia nelle infestazioni gravi, trasmissione di malattie pericolose (Ehrlichiosi, Babesiosi, Anaplasmosi, Borreliosi, ecc.). Le zanzare: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione di malattie (in particolare la filariosi). I flebotomi: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione della leishmaniosi (leggi il nostro articolo sulla leishmaniosi).
  5.  COME PROTEGGERE IL PROPRIO ANIMALE?

    Onde evitare i danni dovuti a questi parassiti, è importante effettuare dei trattamenti preventivi. Questi trattamenti preventivi consistono nell’applicazione di antiparassitari. Il trattamento deve essere continuativo per tutto l’anno. Gli antiparassitari esistono in diverse forme, alcuni sono di libera vendita, altri devono essere ricettati. Non tutti sono uguali, alcuni sono repellenti (tengono lontano il parassita) mentre altri sono parassiticidi (eliminano il parassita quando questo entra in contatto con l’animale). Di solito le formulazioni spot-on o in collare hanno sia un effetto repellente che parassiticida; i collari hanno spesso una durata superiore. Per queste tipologie di antiparassitario è consigliabile non lavare l’animale nei 3 giorni precedenti e successivi all’applicazione. Infatti questi prodotti si distribuiscono nello strato lipidico della cute, che viene “danneggiato” dal bagnetto col sapone. Esistono poi antiparassitari in compressa che agiscono solo dopo che il parassita punge l’animale. In questo caso va fatta attenzione alle tempistiche con cui agiscono, l’ideale è che uccidano il parassita prima che possa trasmettere malattie. I prodotti spray hanno spesso una durata breve ma a volte sono gli unici applicabili sui cuccioli di pochi giorni e di peso inferiore al kg. Per scegliere il prodotto giusto rivolgiti al tuo Medico Veterinario.
  6. ANCHE I GATTI CHE NON ESCONO VANNO TRATTATI?

    Il consiglio è di trattare anche loro con un antiparassitario. Tu stesso e/o eventuali cani conviventi, ad esempio, potete portare in casa le pulci
  7. CI SONO PRECAUZIONI PER IL LORO UTILIZZO?

    Sì, ti diamo alcuni raccomandazioni. Numero 1: non applicare antipulci per cani ai gatti, i felini possono rimanere intossicati dai piretroidi contenuti nei prodotti per cani! Numero 2: prima di applicare un antipulci leggi il foglietto illustrativo e verifica che il tuo animale abbia peso ed età giusti! Numero 3: alcuni animali possono manifestare reazioni avverse all’antiparassitario (prurito, arrossamento, gonfiore, vomito, ecc.), in questo caso contatta immediatamente il veterinario!