Cosa deve mangiare un cane

Ogni proprietario si trova davanti alla decisione e ai dubbi successivi alla questione “Cosa deve mangiare il mio cane?”.

Il ruolo chiave dell’alimentazione sana

Anche in medicina veterinaria è stato riconosciuto all’alimentazione un ruolo fondamentale a sostegno della salute e delle aspettative di vita dei cani. Strategie alimentari errate possono portare ogni organismo a gravi problematiche, in tempi più o meno lunghi, in base alle sue capacità di compensare il danno. È importante ricordarsi inoltre che in alcune patologie, la dieta costituisce parte integrante del protocollo terapeutico.

I nostri cani necessitano di assumere una dieta completa e bilanciata che li accompagni in ogni fase della loro vita, soddisfacendo i diversi fabbisogni nutrizionali a seconda che siano cuccioli, adulti o anziani, in salute o con specifiche patologie, soggetti sportivi, da lavoro, etc.

Come regola generale un alimento per essere definito “CORRETTAMENTE FORMULATO” dev’essere COMPLETO e BILANCIATO sotto il profilo nutrizionale. L’alimento deve quindi contenere, nelle giuste quantità e proporzioni, tutti i nutrienti (proteine, grassi, carboidrati digeribili, fibre, vitamine, minerali e acqua) di cui il cane necessita ogni giorno, senza però dimenticare il gradimento dell’animale. Fondamentali sono poi la digeribilità e la sicurezza, ovvero l’assenza di componenti potenzialmente tossiche o pericolose.

Fabbisogno energetico

La sensazione della fame non è altro che una richiesta di energia da parte dell’organismo per sostenere il funzionamento di tutte le attività vitali. È necessario quindi effettuare una stima dei reali fabbisogni energetici del nostro cane, cioè calcolare di quanta energia necessita ogni giorno e di conseguenza la quantità di alimento che la fornisca.

Attenzione però, non esiste una formula assoluta. Ogni cane è un individuo a sé, con caratteristiche proprie ed esigenze specifiche, ed è necessario che il fabbisogno energetico giornaliero, stimato sulla base di diverse formule disponibili, venga adattato al singolo animale con il fondamentale aiuto del Medico Veterinario Esperto in Nutrizione.

Fabbisogni nutrizionali

La dieta che offriamo ai nostri animali deve contenere tutti i nutrienti di cui essi hanno bisogno, ovvero proteine, grassi, minerali e vitamine. Inoltre, il cibo può contenere altri nutrienti quali carboidrati digeribili e fibra, sebbene questi non siano essenziali.

Particolare attenzione va rivolta nei confronti dei nutrienti essenziali, quelle sostanze nutrienti indispensabili per la salute del cane e che devono essere assunte con la dieta; la loro assenza in una dieta può infatti causare sindromi carenziali nell’animale che la assume.

Quale cibo scegliere

La dieta migliore in termini assoluti non esiste. Esiste piuttosto la scelta p

iù adatta per il singolo animale, a seconda delle esigenze del soggetto, ma anche del proprietario. Per questo è assolutamente importante chiedere il parere del medico veterinario.

Riassumendo all’essenziale, la scelta può ricadere su due diverse tipologie di alimentazione:

  • dieta commerciale
  • dieta casalinga

Gli alimenti commerciali o preconfezionati vengono suddivisi, in base alla percentuale di acqua contenuta, in secchi e umidi. Si tratta, in generale, di alimenti più economici (soprattutto per il cane di taglia medio-grande), più semplici da conservare, completi e bilanciati, ma soprattutto più rapidi da somministrare.

Il cibo preparato a casa è sicuramente più appetibile di quello preconfezionato, subisce meno trasformazioni, permette di vedere e scegliere gli ingredienti e può essere di qualità e digeribilità maggiori. La dieta casalinga è affidabile da un punto di vista nutrizionale quanto quelle di buona qualità commerciali, ma bisogna avere tempo a disposizione e una ricetta correttamente formulata, bilanciata e integrata dal medico veterinario.

Al giorno d’oggi l’offerta di cibi per cani è in continuo aumento. Gli scaffali dei negozi per animali sono ricchi di diverse tipologie di alimento (cibi vegetariani/vegani, grain-free, gluten-free, ipoallergenici, BARF, ecc.) ed è sempre più difficile orientarsi. Per questo è fondamentale chiedere l’aiuto del Medico Veterinario per compiere la scelta più adatta. Bisogna tener ben presenti l’adeguatezza nutrizionale, l’appetibilità, la digeribilità e il contesto familiare, ma soprattutto il cane a cui tutto ciò è dedicato.

Se hai bisogno si un consulto nutrizionale, offriamo anche consulenze di teleassistenza per chi vive lontano. Il Dottor Bonomi è specializzato in Nutrizione e ti seguirà passo passo per garantire la salute e il benessere del tuo cane attraverso un cibo sano e gustoso.

Il migliore antipulci per cane e gatto

Tanti proprietari si chiedono quale sia il migliore antipulci per il proprio cane e per il proprio gatto. Infatti proteggere il proprio animale dai parassiti esterni è essenziale. Leggi il nostro articolo blog su quali siano e perché siano pericolosi.

Per scegliere l’antipulci per il proprio animale bisogna avere alcune informazioni generali che cercheremo di fornirti in questo articolo.

Quali antipulci esistono

La premessa da fare è che un antipulci può avere una o entrambe le seguenti azioni:

  • azione repellente: allontana il parassita, rendendo l’animale “sgradevole”
  • azione parassiticida: elimina il parassita a seguito del pasto di sangue (con possibile trasmissione di malattie prima dell’eliminazione)

     

Quali formulazioni e come applicarle

Esistono tantissimi prodotti in commercio, su ogni confezione è possibile verificare il tipo di azione e i parassiti sui quali agisce.
Le principali formulazioni sono:

  • spray: da applicare sulla cute dell’animale, frazionando il pelo (indossare dei guanti). Di solito applicabile anche sui neonato, spesso sia repellente che parassiticida, tende ad avere un effetto poco duraturo.
  • spot on: le classiche pipette da applicare sulla cute separando bene il pelo. Vanno applicate una volta al mese, nel gatto anche ogni 3 mesi per alcuni prodotti. Hanno azione parassiticida e/o repellente.
  • collari: la durata, una volta applicati, varia tra i vari prodotti. Uno stesso prodotto può avere durata diversa a seconda dei parassiti (controllare il foglietto illustrativo). Di solito hanno sia azione repellente che parassiticida
  • compresse: da dare una volta al mese o una ogni 3 mesi, solitamente appetibili, hanno solo azione parassiticida
  • iniezioni: farmaci di ultimissima generazioni, durano per diversi mesi, per ora disponibili solo nel gatto

Regole per un uso corretto

Ecco alcuni consigli e indicazioni utili per scegliere l’antipulci migliore per il tuo cane o gatto:

  • non usare antiparassitari del cane sul gatto
  • usare un antipulci tutto l’anno nei cani e nei gatti, soprattutto se escono o convivono con cani
  • nel periodo da maggio a novembre utilizzare un antiparassitario che abbia azione repellente verso zanzare e flebotomi
  • nessun antiparassitario ha un efficacia del 100%. È consigliabile associare compresse e spot on o collari. Soprattutto nel periodo maggio/novembre
  • leggere sempre il foglietto illustrativo per capire i limiti di utilizzo (in base all’età o al peso dell’animale), durata ed effetti

Guarda il nostro video e scopri cosa fare se il tuo cane o gatto ha le pulci o qualche zecca.

La filariosi nel cane

La filariosi del cane è una patologia di cui sicuramente hai sentito parlare. Cerchiamo di chiarire in breve di cosa si tratta, quali sintomi causa, come si diagnostica, come si tratta e soprattutto come si previene.

Che cosa è la filariosi?

La filaria è un parassita vermiforme del sistema cardiocircolatorio di cani e gatti. Viene trasmesso dalla puntura delle zanzare infette. La frequenza e la diffusione del parassita sono strettamente legati alla diffusione delle zanzare. In Italia oramai la diffusione è a livello nazionale. I cani che vivono sempre all’aperto hanno più probabilità di essere parassitati.

La filariosi felina è diffusa nelle zone dove sono presenti molti cani positivi.

Che sintomi ha la filaria nel cane?

I sintomi possono esordire con una tosse cronica, seguita da moderata-grave difficolta respiratoria, debolezza e a volte episodi di svenimento dopo l’esercizio o momenti di eccitazione. Successivamente, con l’instaurarsi dell’insufficienza cardiaca, si osservano versamento addominale, anoressia, perdita di peso e disidratazione. Il danno sui vasi sanguigni è in genere più grave nei soggetti sottoposti ad intenso sforzo fisico. La morte improvvisa è rara, solitamente avviene a seguito di insufficienza respiratoria e dimagrimento progressivo nei cani non trattati.
La maggior parte dei gatti rimane asintomatica per lungo tempo dopo l’infestazione inziale e può andare incontro a guarigione spontanea.

Come si diagnostica?

La filariosi cardiopolmonare del cane può essere diagnosticata tramite test su sangue. In caso di positività, altri esami sono necessari per stabilire la gravità della malattia e la scelta delle appropriate opzioni di trattamento.
I test vanno eseguiti ogni anno, nel periodo aprile-maggio, tranne nei cuccioli nati da novembre nel loro primo anno di vita.

Come si cura la filariosi?

Il trattamento viene fatto con due iniezioni di farmaco in muscolo, a distanza di 50-60 giorni. In questo periodo il cane andrà tenuto a riposo.

Come difendere il cane dalla filariosi?

La profilassi, eseguita con compressa mensile da maggio/giugno a novembre, ha lo scopo di evitare la crescita di eventuali microfilarie presenti nel circolo (le forme larvali). È utile associare a tale trattamento, una profilassi mensile con antipulci ad azione repellente per le zanzare, nello stesso periodo dell’anno.

Ricorda che esiste anche la leishmaniosi, che viene trasmessa dalla puntura dei flebotomi, spesso gli antipulci offrono repellenza sia per le zanzare che per i flebotomi.

BIBLIOGRAFIA

Sito ESCAAP:

Controllo delle malattie trasmesse da vettori nel cane e nel gatto

Agopuntura per animali (2° parte)

Nel primo articolo abbiamo affrontato, in maniera generica, le medicine alternative e in particolare l’agopuntura per animali da compagnia. In questo articolo approfondiamo il discorso, rispondendo alle domande più comuni dei proprietari.

Cos’è l’agopuntura veterinaria?

L’agopuntura veterinaria è una pratica terapeutica che deriva dalla medicina tradizionale cinese e che consiste nell’inserimento di aghi sottili e sterili in specifici punti del corpo dell’animale. Questi punti, chiamati agopunti, sono collegati a meridiani energetici che influenzano il flusso di energia nel corpo.

Quali sono i benefici dell’agopuntura veterinaria?

L’agopuntura veterinaria può essere utilizzata per trattare una varietà di condizioni in animali di tutte le specie, tra cui:

  • Dolore acuto e cronico
  • Problemi muscolo-scheletrici (artrite, displasia, zoppia). L’agopuntura può aiutare a migliorare la flessibilità e la forza muscolare, prevenendo rigidità e contratture. Può aiutare a ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità articolare, prevenendo l’artrite e altri disturbi articolari.
  • Problemi neurologici (convulsioni, paralisi)
  • Problemi dermatologici: l’agopuntura può aiutare a ridurre l’infiammazione e il prurito, prevenendo allergie e dermatiti.
  • Problemi gastrointestinali (vomito, diarrea). L’agopuntura può aiutare a migliorare la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, prevenendo stitichezza, diarrea e altri disturbi digestivi.
  • Problemi respiratori: l’agopuntura può aiutare a migliorare la funzionalità respiratoria, prevenendo asma, bronchite e altre patologie respiratorie.
  • Ansia e stress: l’agopuntura può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress, prevenendo i disturbi comportamentali che ne possono derivare.

L’agopuntura è sicura per gli animali?

L’agopuntura è una pratica molto sicura quando viene eseguita da un veterinario certificato. Gli aghi utilizzati sono sottili e sterili e la maggior parte degli animali li tollera molto bene.

Quali sono i possibili effetti collaterali dell’agopuntura veterinaria?

I possibili effetti collaterali dell’agopuntura veterinaria sono generalmente lievi e transitori, e possono includere:

  • Leggero dolore o sanguinamento nel punto di inserimento dell’ago
  • Sonnolenza
  • Aumento dell’appetito

Quante sedute di agopuntura sono necessarie?

Il numero di sedute di agopuntura necessarie varia a seconda della condizione da trattare e della gravità dei sintomi. In generale, sono necessarie da 4 a 12 sedute per ottenere un risultato terapeutico. Sono disponibili dei pacchetti risparmio che prevedono a costi agevolati un numero variabile di sedute, contattaci per avere maggiori informazioni.

Come funziona scientificamente l’agopuntura?

Il funzionamento dell’agopuntura non è del tutto chiaro. Tuttavia, ci sono prove che l’agopuntura può avere effetti sul sistema nervoso, effetti su altri tessuti del corpo ed effetti non specifici.

  • Studi su animali e persone, compresi studi che hanno utilizzato metodi per vedere cosa sta succedendo nel cervello (metodi di imaging), hanno dimostrato che l’agopuntura può influenzare la funzione del sistema nervoso.
  • L’agopuntura può avere effetti diretti sui tessuti in cui vengono inseriti gli aghi. Questo tipo di effetto è stato osservato nel tessuto connettivo.
  • L’agopuntura ha effetti non specifici (effetti dovuti ad aspetti incidentali di un trattamento, piuttosto che al suo meccanismo d’azione principale). Gli effetti non specifici possono essere dovuti alla fiducia del paziente nel trattamento, al rapporto tra medico e paziente o ad altri fattori non direttamente causati dall’inserimento degli aghi. In molti studi, il beneficio dell’agopuntura è stato maggiore quando veniva confrontato con l’assenza di trattamento, rispetto a quando veniva confrontato con procedure di agopuntura fittizie (simulate o false), come l’uso di un dispositivo che colpisce la pelle ma non la penetra. Questi risultati suggeriscono che effetti non specifici contribuiscono all’effetto benefico dell’agopuntura sul dolore o altri sintomi.

Prevenzione e benessere

L’agopuntura, come disciplina della medicina tradizionale cinese, si basa sull’idea di un equilibrio energetico nel corpo. Secondo questa filosofia, l’agopuntura può essere utilizzata per rafforzare le difese immunitarie dell’animale e mantenere l’equilibrio energetico prevenendo l’insorgenza di diverse patologie.

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Agopuntura per animali

In questo articolo vogliamo parlarvi di questa tecnica terapeutica, usata ormai da secoli in Medicina umana e da diverso tempo applicata anche in campo Veterinario. L’agopuntura per animali ha moltissime applicazioni e offre importanti risultati.

Evidenze scientifiche

Da diversi anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) dopo numerosi studi controllati, ha pubblicato le indicazioni terapeutiche in cui è stata riscontrata una validità scientifica per questa antica pratica. Ciò significa che diversi studiosi hanno valutato gli effetti dell’agopuntura, su molti pazienti e per diverse patologie, e hanno riscontrato notevoli benefici.

Le applicazioni dell’agopuntura

L’agopuntura può considerarsi una valida alternativa  ai  trattamenti farmacologici antidolorifici e antinfiammatori, come scelta primaria  in pazienti molto anziani non in grado di tollerare i farmaci comunemente utilizzati o in associazione ad essi per ridurre al minimo le somministrazioni e i dosaggi.

La storia e i metodi

Le prime testimonianze dell’utilizzo dell’agopuntura in Cina risalgono al V millennio a.C.. Questa antica pratica si basa sull’infissione di aghi in acciaio molto sottili in punti specifici detti agopunti localizzati sulla superficie del corpo.

La medicina orientale, che non comprende solo l’agopuntura ma diverse tecniche diagnostiche e terapeutiche, mira a curare il soggetto nel suo insieme e non le singole malattie, in modo isolato. Secondo la medicina tradizionale cinese gli agopunti si distribuiscono lungo dei canali, i meridiani, che percorrono tutta la superficie e l’interno del corpo, trasportando l’energia, il Qi. L’energia vitale fluirebbe lungo una rete di canali, chiamati ‘meridiani’ e quindi, ogni patologia sarebbe riconducibile ad un blocco della circolazione energetica dovuto a un deficit o accumulo di energia. Infiggendo gli aghi, l’agopuntore riequilibra il flusso energetico che, se non scorre adeguatamente, genera i sintomi della malattia.
L’inserimento di piccoli aghi in punti specifici aiuta a riequilibrare le forze vitali e a riportare l’organismo alla sua funzionalità ottimale. L’agoinfissione è ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti.

Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine, ma è anche mediato dall’attivazione di una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale.

Agli aghi, una volta infissi, può essere applicato uno stimolatore elettrico a bassa intensità (elettroagopuntura) o un generatore di calore (moxibustione) in base alla patologia da trattare.

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Rettili da compagnia

I rettili sono degli animali da compagnia sicuramente particolari ma non per questo meno affettuosi di altri. Si distinguono tre tipi di rettili: le tartarughe che a loro volta si distinguono in tartarughe d’acqua e di terra, i sauri e i serpenti. Tutti questi sono animali che hanno necessità di una gestione ambientale importante e vanno sempre adottati a seguito di attente valutazioni riguardo alle necessità della singola specie. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Le tartarughe di terra

Sono animali molto comuni e possono essere molto affettuosi e interattivi con il proprietario. Al momento dell’adozione, normalmente, hanno dimensioni molto piccole e per tutelarle nei confronti di eventuali predatori e intemperie è indicato tenerle in un terrario di dimensioni adeguate con lampade riscaldanti e UVB. Una volta cresciute invece l’ideale, per consentire loro una vita in salute, sarebbe tenerle all’aperto, libere in giardino qualora sia messo in sicurezza, oppure in un recinto. Va ricordato che le tartarughe di terra più comuni, come la Testudo hermanni e la Testudo graeca, devono eseguire il letargo nella stagione fredda. Prima di far loro affrontare questo periodo è fondamentale un controllo clinico e coprologico.

Le tartarughe d’acqua

Le Trachemys scripta (tartarughe palustri americane) che un tempo erano le più comuni, non sono più commercializzabili in quanto specie invasive. Al momento, la più comune tartaruga d’acqua che si trova come animale da compagnia è la Mauremys (Ocadia) sinensis (tartaruga cinese dal collo striato). Bisogna sempre informarsi sulla specie che si sta adottando perché quest’ultima, a differenza della Trachemys, ha abitudini alimentari prettamente erbivore e non va mai in letargo. Anche le tartarughe d’acqua al momento dell’adozione hanno dimensioni molto ridotte rispetto alla taglia da adulte, questo va tenuto in considerazione nell’allestimento dell’acquaterrario.

I sauri

Tra i sauri si trovano molte varietà di rettili con caratteristiche molto diverse l’uno dall’altro. I gechi detengono il primato tra i sauri come diffusione e sono animali di gestione abbastanza semplice e interattivi con le persone. I draghi barbuti stanno suscitando crescente interesse per la loro enorme adattabilità alla vita in casa e risultano abbastanza semplici da gestire. Seguono poi i draghi d’acqua cinesi, anch’essi abbastanza adatti a neofiti dell’erpetologia. Sconsigliati sono invece i camaleonti per la loro difficoltà di gestione in particolare ambientale e le iguane per le dimensioni e i possibili problemi comportamentali.

I serpenti

I serpenti sono animali affascinanti e possono essere ottimi animali da compagnia se correttamente gestiti. I più adattabili sono certamente i pitoni che se manipolati abitualmente e con attenzione da parte dei proprietari possono rivelarsi compagni affettuosi. Anche i boa possono essere serpenti adatti per la vita in casa ma va ricordato sempre che l’allestimento di un terrario va pianificata anche in funzione della crescita del soggetto. Molto diffusi sono anche i serpenti del grano che date le dimensioni sono spesso più indicati per chi si approccia al mondo dei serpenti.

Di quali cure necessitano

La scelta di un rettile va sempre ben pianificata e occorre informarsi sulle reali esigenze di spazio, ambiente e alimentari di ciascun animale prima di adottarlo. Fondamentale è allestire prima un terrario ben funzionante prima di introdurvi l’animale. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Prenota la prima visita del tuo rettile da compagnia.

Conigli e roditori da compagnia

I conigli ed i piccoli roditori sono tra i più comuni animali da compagnia dopo cane e gatto. Sono ottimi compagni di vita: affettuosi, curiosi, interattivi. Bisogna però ricordarsi di scegliere sempre un tipo di animale adatto ai propri spazi di casa e ai propri ritmi di vita. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Il coniglio

Il più popolare tra gli animali non convenzionali è senza dubbio il coniglio. La prima cosa da tenere in considerazione se si vuole adottare un coniglio è lo spazio da lasciargli a disposizione. I conigli devono vivere in un ambiente ampio, una stanza o preferibilmente l’intera casa. Chiaramente non devono esserci anfratti dove possano incastrarsi e farsi male oppure cavi scoperti che possano rosicchiare. Sono animali sociali quindi occorre dedicare loro attenzioni quotidianamente.

Le cavie e i cincillà

Entrambi questi roditori possono in parte essere paragonati al coniglio come socialità, perché amano il contatto con i loro simili e con i proprietari. Anche loro, preferibilmente, possono vivere in una stanza a loro dedicata; tenerli liberi in casa invece può essere rischioso perché, anche a causa delle dimensioni più ridotte rispetto ai conigli, sono più soggetti a incidenti domestici. Può essere ideale per le cavie costruire un recinto all’interno del quale possano muoversi in sicurezza e per il cincillà costruire una gabbia anche a sviluppo verticale.

I criceti, i gerbilli e i topi

Questi sono animali di più facile gestione, ma non per questo meno affettuosi e divertenti. Rispetto agli altri roditori, devono vivere in un box di dimensioni sufficienti in base alla taglia e al numero di animali (attenzione alle aggressioni a causa della territorialità). Interagiscono volentieri con i proprietari, ma se hanno a disposizione un ambiente ben attrezzato con giochi e nascondigli a disposizione, l’interazione può essere più limitata senza incorrere in uno stato di malessere dell’animale.

I ratti

I ratti sono ottimi animali da compagnia, affettuosi, intelligenti, docili. Anch’essi vivono in box a loro dedicati ma a differenza di criceti, topi e gerbilli necessitano di un’interazione quotidiana con il proprietario. Amano anche i giochi di attivazione mentale e sono molto dolci con i proprietari.

Di quali cure necessitano

La scelta di un coniglio o di un roditore come animale da compagnia dovrebbe sempre essere preceduta da una buona conoscenza sulle loro esigenze. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

 

Pappagalli: quali adottare

I pappagalli sono una delle numerose categorie di uccelli che vengono comunemente tenute animali da compagnia. Ne esistono di taglie, di carattere ed attitudini molto diverse. Con questo articolo vorremmo indirizzarti ad adottare il tipo di pappagallo più adatto alle tue esigenze.

Pappagalli di piccole dimensioni

I più piccoli sono rappresentati dalle cocorite che sono pappagalli di semplice gestione ma che, con dedizione da parte del proprietario, possono creare con esso un bellissimo legame. Abbiamo poi le calopsitte che sono tra i pappagalli più semplici da addomesticare, ideali per chi vuole un compagno piumato pur essendo alle prime armi. Lo stesso vale per i parrocchetti monaci, molto miti ma interattivi.

Pappagalli di medie dimensioni

In questa categoria troviamo al primo posto le amazoni e i cenerini. I primi hanno colorazioni molto variabili ed un’indole più complessa rispetto ai loro simili di dimensioni più piccole. Richiedono la possibilità di vivere fuori dalla gabbia o di passare le ore diurne al di fuori di essa. Anche i cenerini hanno simili esigenze di spazio ed entrambi richiedono attenzione quotidiana da parte del proprietario. Ricordiamo anche i cacatua, che hanno però necessità nutrizionali specifiche per cui la dieta diventa fondamentale da impostare correttamente e da seguire con rigore.

Pappagalli di grosse dimensioni

I pappagalli di grosse dimensioni sono le ara. Le più comuni sono l’ara ararauna e l’ara macao. Entrambe necessitano di vivere liberi in casa o in una parte della casa o in una stanza. Inoltre è importantissimo far loro eseguire il volo libero per cui vanno addestrate fin dalla giovanissima età.

Di quali cure necessitano

Pappagallo in visita dal veterinario

Prima di scegliere di adottare un pappagallo è essenziale rivolgersi sempre ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

· Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare

· Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato

· Cercare allevatori e venditori di fiducia

· Introdurre l’animale in famiglia

· Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le altre specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link.

Ti consigliamo di leggere gli altri nostri articoli su questi bellissimi pennuti:

Chi sono gli animali esotici

Chi sono gli animali esotici o non convenzionali? Anche loro hanno bisogno di visite e cure particolari? Rispondiamo insieme a queste domande.

Chi sono gli animali esotici

Con questo termine si comprendono tutte le specie animali, legalmente detenute, tenute come animali da compagnia. Si includono quindi invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli o mammiferi. Tra i mammiferi sono chiaramente esclusi gli animali da reddito (bovini, ovicaprini, suini, cavalli, etc) e i classici animali da compagnia ovvero caner e gatto.

I più comuni sono quelli che appartengono a tre importanti macro-categorie:

  • Rettili e anfibi
  • Uccelli
  • Piccoli mammiferi

Per ogni gruppo ci sono delle specie maggiormente rappresentate

Rettili e anfibi

Tra i rettili sicuramente le tartarughe d’acqua dolce e le testuggini sono gli animali più rappresentati. Troviamo poi subito a seguire serpenti appartenenti a diverse specie tra cui pitoni, boa, serpenti del grano. Infine numerosissimi sono anche i sauri come i gechi leopardini, i draghi barbuti, i draghi d’acqua cinesi, i camaleonti e più raramente le iguana

Uccelli

I volatili che ci troviamo più spesso a trattare sono varie specie di pappagallo ma ci occupiamo anche di rapaci diurni e notturni, galline e anatre da compagnia, altri uccelli come i passeriformi nati e cresciuti in cattività. Per tutti gli uccelli che fanno parte della fauna autoctona e vengono ritrovati sul territorio possiamo fornire una prima assistenza ma la soluzione migliore è recarsi nei CRAS dove possono essere ricoverati, assistiti da personale specializzato e riammessi in natura. 

Piccoli mammiferi

Si tratta di un gruppo molto ampio di cui fanno parte in primis i conigli che rappresentano ormai il terzo animale da compagnia più presente nelle case degli italiani, dopo cani e gatti. All’interno di questo eterogeneo insieme troviamo però anche i furetti, i ricci africani, i petauri dello zucchero, i roditori come i criceti, i ratti da compagnia, le cavie, i cincillà, il degu del Cile e tanti altri. 

Di quali cure necessitano

Trattandosi di tante specie diverse con esigenze peculiari è importante rivolgersi sempre ad un professionista specializzato come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExEp. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link. Oppure chiamaci per una visita a domicilio!

La nostra visita veterinaria a domicilio

Ogni Veterinario ha il suo metodo, ecco come si svolge la nostra visita veterinaria a domicilio e quali accortezze mettere in atto per accoglierci a casa tua. Se non lo avessi già fatto ti invitiamo a visionare il nostro precedente articolo blog su vantaggi, svantaggi delle visite domiciliari e per quali pazienti possono essere utili.

In cosa consiste la visita a domicilio

La visita a domicilio si svolge con gli stessi strumenti di una visita ambulatoriale. Il primo passo consiste nel raccogliere tutte le informazioni dal proprietario, osservare e prendere confidenza con l’animale. Durante l’osservazione il Medico Veterinario prenderà nota su postura, andatura, atteggiamenti o comportamenti particolari. Successivamente il cane o il gatto verrà valutato dalla testa alla coda. Si osserva il colore delle mucose e la cavità orale, con l’otoscopio si esaminano le orecchie, vengono palpati i linfonodi esplorabili, viene valutato lo stato del mantello e della cute, viene auscultato il torace, palpato l’addome, ispezionate le mammelle e la regione perineale e viene presa la temperatura. Se il caso lo necessità è possibile svolgere un esame dell’occhio con oftalmoscopio o altre procedure diagnostiche come un’ispezione rettale o piccoli test manuali o strumentali eseguibili a domicilio.

Al termine della visita il Veterinario proporrà eventuali procedure da eseguire che potrebbero prevedere un prelievo di sangue o il trasporto dell’animale in Ambulatorio per accertamenti (radiografie, ecografie, ecc.) , per terapie (ad esempio fluidoterapia endovenosa) o per interventi (ad esempio sedazioni per corpi estranei).

La visita potrebbe anche rivelarsi autoconclusiva , in questo caso verranno impostate terapie o cambi gestionali/dietetici per risolvere la problematica. Il Veterinario potrebbe proporre un controllo durante o a termine della terapia che in alcuni casi può essere svolto in modalità di telemedicina.

Come prepararsi all’arrivo del Veterinario

Nelle visite domiciliari è fondamentale la collaborazione del proprietario per facilitare il lavoro del Medico Veterinario. Ecco come prepararsi al meglio.

Cosa fare nella vita di tutti i giorni

Per prima cosa è possibile abituare il cane o il gatto alla visita veterinaria. Occasionalmente si può ricreare una situazione simile a casa e svolgere delle piccole manualità. Prendere un telo mare e metterlo per terra. Invitare l’animale a salire sul telo, toccarlo dolcemente dal muso alla coda, sollevare e manipolare delicatamente le guance, i padiglioni auricolari, le zampe e la coda. Ogni passaggio dovrà essere graduale e gradito dall’animale, non forzare la mano. Puoi anche utilizzare dei premietti golosi dopo i vari passaggi

Prenotare la visita a domicilio per telefono

Per decidere al meglio se visitare l’animale a casa o in ambulatorio è necessario fornire al Veterinario le seguenti informazioni:

  • l’animale è mai stato visitato prima
  • quali sintomi presenta l’animale e da quanto tempo
  • come l’animale accoglie le persone estranee a casa
  • chi sarà presente al momento della visita
  • tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il tuo domicilio

Al termine della telefonata il nostro staff ti fornirà le informazioni per l’appuntamento (data, orario, modalità di gestione dell’animale).

Cosa fare prima dell’arrivo del Veterinario

  • Portare l’animale in un luogo adeguato e possibilmente chiuso dove poter svolgere la visita nelle condizioni migliori. Deve essere un posto con una temperatura adeguata, non esposto al sole in estate, dove l’animale non possa trovare posti in cui nascondersi e da cui non sia possibile tirarlo fuori
  • Tenere a portata tutta la documentazione dell’animale: libretto sanitario e referti di esami precedenti
  • Avere una foto sul telefono del cibo con cui si alimenta l’animale compreso di etichettatura (composizione, componenti analitici)
  • Stendere a terra il telo mare su cui è stato abituato l’animale
  • Avere sotto mano eventuali strumenti di contenimento come pettorine, guinzagli, museruola

Cosa fare durante la visita

  • Presenta il Veterinario all’animale e accogli il collega in casa
  • Mantieni la calma per trasmettere serenità all’animale
  • Aiuta il Veterinario nel contenimento dell’animale o in eventuali altre manualità
  • Fornisci il maggior numero di informazioni, anche sensazioni “a pelle”. Sottolinea se è successo o hai osservato qualcosa fuori dall’ordinario (ad esempio se il cane si è mangiato un osso il giorno prima)

 

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