Pappagalli: quali adottare

I pappagalli sono una delle numerose categorie di uccelli che vengono comunemente tenute animali da compagnia. Ne esistono di taglie, di carattere ed attitudini molto diverse. Con questo articolo vorremmo indirizzarti ad adottare il tipo di pappagallo più adatto alle tue esigenze.

Pappagalli di piccole dimensioni

I più piccoli sono rappresentati dalle cocorite che sono pappagalli di semplice gestione ma che, con dedizione da parte del proprietario, possono creare con esso un bellissimo legame. Abbiamo poi le calopsitte che sono tra i pappagalli più semplici da addomesticare, ideali per chi vuole un compagno piumato pur essendo alle prime armi. Lo stesso vale per i parrocchetti monaci, molto miti ma interattivi.

Pappagalli di medie dimensioni

In questa categoria troviamo al primo posto le amazoni e i cenerini. I primi hanno colorazioni molto variabili ed un’indole più complessa rispetto ai loro simili di dimensioni più piccole. Richiedono la possibilità di vivere fuori dalla gabbia o di passare le ore diurne al di fuori di essa. Anche i cenerini hanno simili esigenze di spazio ed entrambi richiedono attenzione quotidiana da parte del proprietario. Ricordiamo anche i cacatua, che hanno però necessità nutrizionali specifiche per cui la dieta diventa fondamentale da impostare correttamente e da seguire con rigore.

Pappagalli di grosse dimensioni

I pappagalli di grosse dimensioni sono le ara. Le più comuni sono l’ara ararauna e l’ara macao. Entrambe necessitano di vivere liberi in casa o in una parte della casa o in una stanza. Inoltre è importantissimo far loro eseguire il volo libero per cui vanno addestrate fin dalla giovanissima età.

Di quali cure necessitano

Pappagallo in visita dal veterinario

Prima di scegliere di adottare un pappagallo è essenziale rivolgersi sempre ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

· Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare

· Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato

· Cercare allevatori e venditori di fiducia

· Introdurre l’animale in famiglia

· Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le altre specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link.

Ti consigliamo di leggere gli altri nostri articoli su questi bellissimi pennuti:

Chi sono gli animali esotici

Chi sono gli animali esotici o non convenzionali? Anche loro hanno bisogno di visite e cure particolari? Rispondiamo insieme a queste domande.

Chi sono gli animali esotici

Con questo termine si comprendono tutte le specie animali, legalmente detenute, tenute come animali da compagnia. Si includono quindi invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli o mammiferi. Tra i mammiferi sono chiaramente esclusi gli animali da reddito (bovini, ovicaprini, suini, cavalli, etc) e i classici animali da compagnia ovvero caner e gatto.

I più comuni sono quelli che appartengono a tre importanti macro-categorie:

  • Rettili e anfibi
  • Uccelli
  • Piccoli mammiferi

Per ogni gruppo ci sono delle specie maggiormente rappresentate

Rettili e anfibi

Tra i rettili sicuramente le tartarughe d’acqua dolce e le testuggini sono gli animali più rappresentati. Troviamo poi subito a seguire serpenti appartenenti a diverse specie tra cui pitoni, boa, serpenti del grano. Infine numerosissimi sono anche i sauri come i gechi leopardini, i draghi barbuti, i draghi d’acqua cinesi, i camaleonti e più raramente le iguana

Uccelli

I volatili che ci troviamo più spesso a trattare sono varie specie di pappagallo ma ci occupiamo anche di rapaci diurni e notturni, galline e anatre da compagnia, altri uccelli come i passeriformi nati e cresciuti in cattività. Per tutti gli uccelli che fanno parte della fauna autoctona e vengono ritrovati sul territorio possiamo fornire una prima assistenza ma la soluzione migliore è recarsi nei CRAS dove possono essere ricoverati, assistiti da personale specializzato e riammessi in natura. 

Piccoli mammiferi

Si tratta di un gruppo molto ampio di cui fanno parte in primis i conigli che rappresentano ormai il terzo animale da compagnia più presente nelle case degli italiani, dopo cani e gatti. All’interno di questo eterogeneo insieme troviamo però anche i furetti, i ricci africani, i petauri dello zucchero, i roditori come i criceti, i ratti da compagnia, le cavie, i cincillà, il degu del Cile e tanti altri. 

Di quali cure necessitano

Trattandosi di tante specie diverse con esigenze peculiari è importante rivolgersi sempre ad un professionista specializzato come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExEp. Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

Nei prossimi articoli affronteremo in dettaglio le specie di esotici più diffuse e le loro esigenze.

Nel frattempo, se possiedi un animale non convenzionale, puoi prenotare in autonomia la tua prima visita con la Dottoressa Trucco seguendo questo link. Oppure chiamaci per una visita a domicilio!

La nostra visita veterinaria a domicilio

Ogni Veterinario ha il suo metodo, ecco come si svolge la nostra visita veterinaria a domicilio e quali accortezze mettere in atto per accoglierci a casa tua. Se non lo avessi già fatto ti invitiamo a visionare il nostro precedente articolo blog su vantaggi, svantaggi delle visite domiciliari e per quali pazienti possono essere utili.

In cosa consiste la visita a domicilio

La visita a domicilio si svolge con gli stessi strumenti di una visita ambulatoriale. Il primo passo consiste nel raccogliere tutte le informazioni dal proprietario, osservare e prendere confidenza con l’animale. Durante l’osservazione il Medico Veterinario prenderà nota su postura, andatura, atteggiamenti o comportamenti particolari. Successivamente il cane o il gatto verrà valutato dalla testa alla coda. Si osserva il colore delle mucose e la cavità orale, con l’otoscopio si esaminano le orecchie, vengono palpati i linfonodi esplorabili, viene valutato lo stato del mantello e della cute, viene auscultato il torace, palpato l’addome, ispezionate le mammelle e la regione perineale e viene presa la temperatura. Se il caso lo necessità è possibile svolgere un esame dell’occhio con oftalmoscopio o altre procedure diagnostiche come un’ispezione rettale o piccoli test manuali o strumentali eseguibili a domicilio.

Al termine della visita il Veterinario proporrà eventuali procedure da eseguire che potrebbero prevedere un prelievo di sangue o il trasporto dell’animale in Ambulatorio per accertamenti (radiografie, ecografie, ecc.) , per terapie (ad esempio fluidoterapia endovenosa) o per interventi (ad esempio sedazioni per corpi estranei).

La visita potrebbe anche rivelarsi autoconclusiva , in questo caso verranno impostate terapie o cambi gestionali/dietetici per risolvere la problematica. Il Veterinario potrebbe proporre un controllo durante o a termine della terapia che in alcuni casi può essere svolto in modalità di telemedicina.

Come prepararsi all’arrivo del Veterinario

Nelle visite domiciliari è fondamentale la collaborazione del proprietario per facilitare il lavoro del Medico Veterinario. Ecco come prepararsi al meglio.

Cosa fare nella vita di tutti i giorni

Per prima cosa è possibile abituare il cane o il gatto alla visita veterinaria. Occasionalmente si può ricreare una situazione simile a casa e svolgere delle piccole manualità. Prendere un telo mare e metterlo per terra. Invitare l’animale a salire sul telo, toccarlo dolcemente dal muso alla coda, sollevare e manipolare delicatamente le guance, i padiglioni auricolari, le zampe e la coda. Ogni passaggio dovrà essere graduale e gradito dall’animale, non forzare la mano. Puoi anche utilizzare dei premietti golosi dopo i vari passaggi

Prenotare la visita a domicilio per telefono

Per decidere al meglio se visitare l’animale a casa o in ambulatorio è necessario fornire al Veterinario le seguenti informazioni:

  • l’animale è mai stato visitato prima
  • quali sintomi presenta l’animale e da quanto tempo
  • come l’animale accoglie le persone estranee a casa
  • chi sarà presente al momento della visita
  • tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il tuo domicilio

Al termine della telefonata il nostro staff ti fornirà le informazioni per l’appuntamento (data, orario, modalità di gestione dell’animale).

Cosa fare prima dell’arrivo del Veterinario

  • Portare l’animale in un luogo adeguato e possibilmente chiuso dove poter svolgere la visita nelle condizioni migliori. Deve essere un posto con una temperatura adeguata, non esposto al sole in estate, dove l’animale non possa trovare posti in cui nascondersi e da cui non sia possibile tirarlo fuori
  • Tenere a portata tutta la documentazione dell’animale: libretto sanitario e referti di esami precedenti
  • Avere una foto sul telefono del cibo con cui si alimenta l’animale compreso di etichettatura (composizione, componenti analitici)
  • Stendere a terra il telo mare su cui è stato abituato l’animale
  • Avere sotto mano eventuali strumenti di contenimento come pettorine, guinzagli, museruola

Cosa fare durante la visita

  • Presenta il Veterinario all’animale e accogli il collega in casa
  • Mantieni la calma per trasmettere serenità all’animale
  • Aiuta il Veterinario nel contenimento dell’animale o in eventuali altre manualità
  • Fornisci il maggior numero di informazioni, anche sensazioni “a pelle”. Sottolinea se è successo o hai osservato qualcosa fuori dall’ordinario (ad esempio se il cane si è mangiato un osso il giorno prima)

 

Per qualsiasi dubbio o per prenotare una visita a domicilio contattaci.

Visita veterinaria a domicilio

La visita veterinaria a domicilio è sicuramente una prestazione comoda per il proprietario e per l’animale che non devono spostarsi da casa. Attenzione però perché questa formula ha sicuramenti dei vantaggi ma anche dei limiti. Vediamo insieme quali sono e quale tipologia di pazienti possono beneficiare di questo servizio.

Vantaggi della visita veterinaria a domicilio

Senza dubbio la visita a domicilio offre diversi benefici:

  • il proprietario non deve spostarsi verso la struttura Veterinaria
  • l’animale non deve subire lo stress legato al trasporto e al cambio di ambiente
  • l’animale potrebbe sopportare con più facilità la visita perché si svolge all’interno della sua zona comfort
  • la diminuzione degli stati di ansia riduce le possibili forme di aggressività del paziente
  • l’animale potrebbe manifestare più facilmente i sintomi descritti dal proprietario, legati ad esempio a stati di dolore
  • evitare il trasporto in particolari condizioni climatiche (caldo eccessivo) per animali che ne soffrirebbero
  • il veterinario ha la possibilità di valutare eventuali rischi provenienti dall’ambiente domestico con più facilità

Si tratta quindi di vantaggi legati perlopiù allo stato emotivo dell’animale e della sua famiglia.

Svantaggi della visita veterinaria a domicilio

E’ importante sottolineare che la visita veterinaria a domicilio presenta dei limiti:

  • il veterinario non ha a disposizione tutti gli strumenti presenti in clinica, spesso si può rendere necessario il trasporto dell’animale in struttura
  • capita spesso che l’animale sfugga alla visita nascondendosi nell’ambiente (è necessario prepararsi adeguatamente all’arrivo del Veterinario)
  • alcuni pazienti, rinfrancati dalla sicurezza della loro casa, possono manifestare maggiore riluttanza alla visita anche con comportamenti avversativi
  • in ultimo la visita a domicilio comporta dei costi maggiori per il proprietario legati alla trasferta del Medico Veterinario

I limiti della visita a domicilio sono quindi tali da poter rendere la visita stessa inefficace.

Quali pazienti possono beneficiare della visita veterinaria a domicilio

Esistono alcune categorie di pazienti che possono trarre un vantaggio dalla visita domiciliare, lasciando sempre aperta l’opzione di un trasporto in struttura nel caso in cui servissero indagini più approfondite o ricoveri:

  • pazienti anziani in cui ridurre gli stress al minimo risulta molto importante
  • cuccioli o gattini particolarmente piccoli (a meno che non si tratti di situazioni di emergenza che possano richiedere un ricovero immediato)
  • pazienti che richiedono profilassi vaccinale di routine
  • pazienti con patologie croniche per i controlli di routine
  • pazienti il cui trasporto risulta difficoltoso, eccessivamente stressante o impossibile per i proprietari
  • pazienti che non tollerano l’ambiente ambulatoriale

Altri pazienti invece devono essere sempre portati in struttura:

  • animali che a casa manifestano comportamenti aggressivi e possono richiedere la sedazione per la visita
  • animali che devono svolgere analisi particolari in struttura
  • animali che presentano problematiche importanti (sarà il Medico Veterinario a valutare la situazione)

In conclusione

La visita veterinaria a domicilio può essere utile, se non necessaria, in alcuni casi. La scelta va concertata tra Medico Veterinario e proprietario avendo come obiettivo primario quello di garantire l’utilità della prestazione per il benessere psico-fisico dell’animale.

 

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o hai bisogno di richiedere una visita a domicilio contattaci.

Parassiti esterni, come proteggere cane e gatto

Pulci, zecche, parassiti…chi sono e come proteggere cane e gatto?

Rispondiamo ad alcune delle domande più comuni sui parassiti esterni e su come proteggere cane e gatto da questi fastidiosi ospiti.

  1.  PULCI, ZECCHE E PARASSITI ESTERNI

    Esistono diversi parassiti esterni che possono affliggere i nostri animali e da cui è necessario proteggerli. Ci sono le pulci, insetti di 1-4 mm che possono fare lunghi salti; si nutrono del sangue di cani e gatti e possono infestare la casa. Ci sono le zecche, lunghe 1-3 mm fino a 1 cm dopo il pasto, si nutrono di sangue. E ci sono le zanzare e i pappataci (o flebotomi) insetti che succhiano il sangue e diffondono germi e malattie.
  2.  QUANDO SONO ATTIVI? 

    Ci sono parassiti presenti tutto l’anno come le pulci. E altri presenti dalla fine dell’inverno a fine autunno come le zecche. Zanzare e flebotomi sono invece attivi da aprile ad ottobre, soprattutto nelle ore serali/notturne. 
  3.  DOVE SI TROVANO? 

    Questi parassiti sono ormai presenti in tutta Italia. Anche i flebotomi, a causa del cambiamento climatico, hanno colonizzato varie aree del Nord Italia
  4. COME MAI SONO PERICOLOSI?

     Vediamo quali sono i principali problemi causati dai vari parassiti. Le pulci: infiammazione e prurito, dermatite allergica negli animali sensibili, trasmissione di vermi intestinali e batteri, nelle infestazioni gravi possono dare anemia e abbattimento. Le zecche: infiammazione locale, anemia nelle infestazioni gravi, trasmissione di malattie pericolose (Ehrlichiosi, Babesiosi, Anaplasmosi, Borreliosi, ecc.). Le zanzare: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione di malattie (in particolare la filariosi). I flebotomi: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione della leishmaniosi (leggi il nostro articolo sulla leishmaniosi).
  5.  COME PROTEGGERE IL PRORPIO ANIMALE?

    Onde evitare i danni dovuti a questi parassiti, è importante effettuare dei trattamenti preventivi. Questi trattamenti preventivi consistono nell’applicazione di antiparassitari. Il trattamento deve essere continuativo per tutto l’anno. Gli antiparassitari esistono in diverse forme, alcuni sono di libera vendita, altri devono essere ricettati. Non tutti sono uguali, alcuni sono repellenti (tengono lontano il parassita) mentre altri sono parassiticidi (eliminano il parassita quando questo entra in contatto con l’animale). Di solito le formulazioni spot-on o in collare hanno sia un effetto repellente che parassiticida; i collari hanno spesso una durata superiore. Per queste tipologie di antiparassitario è consigliabile non lavare l’animale nei 3 giorni precedenti e successivi all’applicazione. Infatti questi prodotti si distribuiscono nello strato lipidico della cute, che viene “danneggiato” dal bagnetto col sapone. Esistono poi antiparassitari in compressa che agiscono solo dopo che il parassita punge l’animale. In questo caso va fatta attenzione alle tempistiche con cui agiscono, l’ideale è che uccidano il parassita prima che possa trasmettere malattie. I prodotti spray hanno spesso una durata breve ma a volte sono gli unici applicabili sui cuccioli di pochi giorni e di peso inferiore al kg. Per scegliere il prodotto giusto rivolgiti al tuo Medico Veterinario.
  6. ANCHE I GATTI CHE NON ESCONO VANNO TRATTATI?

    Il consiglio è di trattare anche loro con un antiparassitario. Tu stesso e/o eventuali cani conviventi, ad esempio, potete portare in casa le pulci
  7. CI SONO PRECAUZIONI PER IL LORO UTILIZZO?

    Sì, ti diamo alcuni raccomandazioni. Numero 1: non applicare antipulci per cani ai gatti, i felini possono rimanere intossicati dai piretroidi contenuti nei prodotti per cani! Numero 2: prima di applicare un antipulci leggi il foglietto illustrativo e verifica che il tuo animale abbia peso ed età giusti! Numero 3: alcuni animali possono manifestare reazioni avverse all’antiparassitario (prurito, arrossamento, gonfiore, vomito, ecc.), in questo caso contatta immediatamente il veterinario!

Aiuto, il mio cane è stato punto

Aiuto il mio cane è stato punto! Ecco come comportarsi per le punture di api e vespe

La primavera è alle porte! Con la bella stagione sono sempre più presenti i parassiti esterni e iniziano a comparire api e vespe. Questi piccoli insetti, se disturbati, possono pungere il cane. Questo breve articolo ha lo scopo di dare delle prime indicazioni su come comportarsi quando il cane viene punto da un insetto.

Dove viene più facilmente punto il cane?

I cani vengono frequentemente punti sul muso. Spesso infatti mettono il muso in cespugli o nell’erba disturbando api e vespe.

Ci sono differenze tra api e vespe?

Sì. Il pungiglione delle api è acuminato e seghettato. Quando l’ape punge il pungiglione rimane conficcato e l’ape muore

La vespa invece ha un pungiglione liscio che di solito causa più dolore Inoltre la vespa non muore dopo aver punto e se provocata può pungere più volte.

Quali sintomi può provocare nel cane?

Di solito i sintomi solo limitati alla zona interessata. Essi sono: gonfiore, rossore, dolore circoscritti alla puntura e alla zona subito attorno ad essa. Il cane potrebbe lamentarsi in maniera importante con guaiti e leccandosi o mordendosi la parte anche in questi casi; molto dipende dalla sensibilità del singolo individuo al dolore.

In alcuni cani possono manifestare reazioni allergiche. In questo caso si possono manifestare difficoltà respiratorie, gonfiore che si espande a intere parti del corpo, stanchezza.

Complicazioni possono manifestarsi, per punture multiple di api o vespe, anche in cani non allergici.

Come comportarsi?

E’ importante sapere come comportarsi quando il cane viene punto da un insetto. In caso di punture multiple o in presenza di sintomi da reazione allergica portare immediatamente l’animale dal più vicino veterinario

Negli altri casi, se presente, si può rimuovere il pungiglione Per farlo è necessario raschiarlo via con le unghie o un pezzo di carta rigida. Evita di usare pinzette o forbicine per rimuoverlo perchè potrebbe fuoriuscire ulteriore veleno dal pungiglione.

Sulla puntura è possibile applicare una soluzione di acqua e bicarbonato per ridurre il dolore. Inoltre, sempre per ridurre dolore e gonfiore, applicare del ghiaccio (applicato per 15 minuti con pause di 30 minuti circa). Monitorare l’animale per verificare l’assenza di sintomi allergici. Se il gonfiore persiste per più giorni dopo la puntura, contattare un Medico Veterinario.

Ultime raccomandazioni

Ricordati che per questa, come per tutte le problematiche sanitarie, è importante che tu mantenga la calma. Se il cane, già molto spaventato e con dolore, ti vede preoccupato e andare nel panico, aumenterà sicuramente il suo stato di ansia. 

Molto meglio è sdrammatizzare, esattamente come faresti con un bambino che cade per terra. Fai capire che sei li per aiutarlo e trasmetti serenità. Procedi con le manovre consigliate e torna tranquillamente verso casa. 

Il mio gatto urina fuori dalla lettiera

Perchè il mio gatto fa la pipì sul pavimento? Perchè urina fuori dalla lettiera?

Può accadere che il gatto faccia pipì fuori dalla lettiera, sul pavimento o altre superfici. 

Può essere un problema presente fin da subito o un problema che compare improvvisamente. 

Se ti stai chiedendo: “Perchè il mio gatto gatto urina fuori dalla lettiera?”, sappi che c’è sicuramente una causa o fisica o comportamentale alla base.

Per scoprire quale sia la causa della problematica, è necessario iniziare con una visita dal veterinario per indagare il suo stato di salute tramite una visita e altri esami diagnostici (esame delle urine, esami del sangue, ecografie, ecc.). Diverse patologie possono manifestarsi con le cosiddette minzioni in luogo inappropriato. 

Le condizioni più frequenti sono:

– cistiti (infiammazioni vescicali)

– cristalluria (presenza di aggregati minerali nell’urina)

– dolori ortopedici o di altro tipo che rendono difficile e penoso per il gatto entrare nella lettiera.

Se la visita e gli esami escludono problematiche fisiche, o viene riconosciuta una cistite idiopatica/da stress, bisogna indagare l’aspetto comportamentale.

Questa indagine prevede una valutazione a tutto tondo dello stato di salute mentale del gatto. Molto spesso, infatti, ci sono condizioni di vita che creano disagio nel gatto. Questo disagio viene espresso attraverso la minzione inappropriata. 

Situazioni comuni che possono essere stressanti per il tuo felino sono:

-convivenza difficile con altri gatti

-traslochi

-cambi nella routine o nella composizione del gruppo familiare

-cambiamenti ambientali (es. introduzione di nuovi mobili)

-cambiamenti della tipologia di sabbietta/lettiera o nel posizionamento della stessa

-problemi relazionali con la famiglia

Per comprendere l’origine del problema, è necessaria la consulenza di un Medico Veterinario esperto in comportamento animale. Questa figura dopo la visita emetterà una diagnosi e imposterà un protocollo terapeutico.

È importante non sottovalutare il problema e intervenire tempestivamente per garantire il benessere del gatto. Se anche tu hai questo problema chiedici aiuto! Nel nostro ambulatorio, grazie alle competenze del nostro staff, abbiamo una visione a 360° della salute fisica e mentale del tuo animale.

Aiuto il mio cane ha le convulsioni

Con questo breve articolo vogliamo darti le prime indicazioni per sapere cosa sono le convulsioni, cosa fare e non fare quando il cane ha le convulsioni e quando preoccuparti

1. Che cosa è una crisi epilettica

I neuroni del cervello sviluppano un’attività eccessiva, disordinata, afinalistica. Spesso la crisi è autolimitante e può avere un’enorme varietà di manifestazioni cliniche dipendenti dalla estensione e dalla localizzazione dell’area cerebrale coinvolta.

2. Tipi di crisi epilettica

Una crisi può essere focale, parziale o totale. Spesso le prime due non vengono riconosciute. La terza invece è molto manifesta e il proprietario la riconosce facilmente. Esistono anche le crisi cosiddette a grappolo, sono crisi convulsive che si ripetono nell’arco di 1-24 ore.

3. Cosa fa il cane durante la crisi

Il cane ha contrazioni della muscolatura, perde la stazione, fa movimenti di pedalamento, dilata le pupille, può perdere coscienza, ha la mandibola serrata, possibile scialorrea e perdita di urine e feci.

4. Cause di crisi epilettica

Le cause possono essere varie: accumulo di tossine, disturbi metabolici, ipossia, ipertermia, intossicazioni (ad es.: teobromina, caffeina, organofosfati, piombo, stricnina), parassiti intestinali, malformazioni del cervello, tumori cerebrali, encefaliti e traumi. Esiste anche una forma comune che si chiama epilessia idiopatica (non si conosce la causa).

5. Cosa NON FARE

Quando il proprio cane ha una crisi non bisogna agitarsi, non urlare, non scrollarlo e prenderlo in braccio, non cercare di aprire la bocca per prendere la lingua.

6. Cosa FARE

Ricordatevi che le crisi iniziano e finiscono da sole quasi sempre. Il cane va lasciato tranquillo a meno che la crisi non stia durando più di 3 minuti e se ne ripetano più di una nell’arco di un’ora.

Cosa fare: mantenere la calma, non toccate o parlate al cane, evitate di fare rumore. Se il cane è su una superficie elevata, mettetelo a terra per evitare che cada. Togliete oggetti contro cui può sbattere involontariamente. Tenete le vostre mani lontane dalla sua bocca. Se ci sono altri animali nella stanza portateli da un’altra parte (potrebbero manifestare preoccupazione o aggressività). Guardate l’orologio per vedere inizio e fine della crisi. Fate un video che servirà poi al veterinario. 

Chiamate il veterinario quando la crisi finisce.

Le crisi convulsive sono un emergenza solo se durano più di 3 minuti o se si verificano crisi a grappolo. In tutti gli altri casi puoi prenotare una visita programmata senza correre in pronto soccorso.

Come pulire le orecchie del cane

Pulire le orecchie al cane

Molti proprietari ci chiedono come si puliscono le orecchie del cane. Facciamo un passo indietro.

Siamo veramente sicuri che sia necessario pulire le orecchie al cane?

La risposta è NO. O meglio, un orecchio sano non ha bisogno di essere pulito. II cerume viene prodotto nelle giuste quantità e viene naturalmente eliminato verso I’esterno.

II mio cane ha il pelo all’interno dell’orecchio, può essere un problema?

Alcuni cani presentano del pelo che cresce dall’interno del condotto uditivo, secondo la nostra esperienza è meglio non praticare la toelettatura senza aver prima ricevuto l‘indicazione del veterinario. L’atto di strappare il pelo può infatti traumatizzare l’orecchio, causando otiti.

Quello che puoi fare in autonomia è pulire la pinna auricolare (ovvero la parte esterna e mobile dell’orecchio), nel caso questa si mostrasse particolarmente unta o ci fossero accumuli di sporco. Con un dischetto di cotone e una piccola quantità di prodotto apposito, puoi pulire questa parte, senza toccare il condotto uditivo e senza far colare il prodotto all’interno.

Solo in caso di otite e sotto prescrizione del veterinario sarà necessario applicare dei prodotti all’interno dell’orecchio.

Il tuo compito è quello di valutare eventuali sintomi di otite:

  • Pelo intorno alle orecchie particolarmente unto
  • Cane che si gratta
  • Cane che si scrolla frequentemente la testa
  • Cane che manifesta dolore o fastidio quando viene toccato sulla testa e sulle orecchie
  • Scoli che fuoriescono dall’orecchio
  • Odori cattivi che arrivano dalle orecchie

In tutti questi casi porta il tuo cane dal veterinario per una visita! Se hai bisogno puoi prenotare una visita presso il nostro ambulatorio in autonomia.

 

Il gatto e la visita dal veterinario: come renderla facile

 

5 consigli per rendere la visita dal veterinario del tuo gatto facile e tranquilla

 

 

  1. Partiamo al meglio: chiedi un appuntamento quando non sei di fretta e non hai altri impegni. Questo ti permetterà di affrontare la visita del tuo gatto con uno stato di tranquillità
  2. Relax: cerca di mantenere la calma e la serenità. Il tuo gatto percepisce tutti i tuoi stati d’animo; le tue emozioni negative sono contagiose.
  3. Trasportino: il gatto deve conoscere il trasportino come un luogo sicuro e confortevole. Lascialo sempre a disposizione in casa. Aperto, con una morbida copertina, in un luogo tranquillo. Occasionalmente puoi mettervi all’interno dei premietti ambiti o dei giochini. Se il gatto arriva in ambulatorio già stressato dal trasporto, tutto diventa più difficile. Tra i trasportini, noi preferiamo quelli a doppio guscio in plastica, scoperchiabili, con un’apertura frontale e una superiore. Sconsigliamo i trasportini in tessuto o quelli non scoperchiabili.
  4. Abituare il gatto alle manipolazioni: sarebbe utile se, fin da piccolo, il gattino fosse abituato ad essere toccato sulle orecchie, sulle zampe e sul muso. Ogni tanto puoi simulare un’ispezione del corpo, sempre in maniera delicata e tranquilla. Magari premiando il tuo gatto, alla fine, con un cucchiaino di umido. Questo permetterà al gatto di conoscere le stesse manipolazioni che dovremo poi fare noi in visita. Ecco che la visita dal veterinario del tuo gatto diventerà qualcosa di conosciuto e di conseguenza più facile da affrontare.
  5. Chiedi aiuto: se pensi di non riuscire a gestire il tuo gatto durante la visita chiedici aiuto. Al momento della prenotazione fallo presente, in questo modo, noi veterinari, potremo organizzarci per essere in due al momento della visita. Inoltre nei casi più difficili potremo optare per aiuti nutraceutici o farmacologici. Per alcuni animali potrebbe essere necessaria anche una lieve sedazione, eseguita in ambulatorio.