Categoria: Consigli

Il migliore antipulci per cane e gatto

Tanti proprietari si chiedono quale sia il migliore antipulci per il proprio cane e per il proprio gatto. Infatti proteggere il proprio animale dai parassiti esterni è essenziale. Leggi il nostro articolo blog su quali siano e perché siano pericolosi.

Per scegliere l’antipulci per il proprio animale bisogna avere alcune informazioni generali che cercheremo di fornirti in questo articolo.

Quali antipulci esistono

La premessa da fare è che un antipulci può avere una o entrambe le seguenti azioni:

  • azione repellente: allontana il parassita, rendendo l’animale “sgradevole”
  • azione parassiticida: elimina il parassita a seguito del pasto di sangue (con possibile trasmissione di malattie prima dell’eliminazione)

     

Quali formulazioni e come applicarle

Esistono tantissimi prodotti in commercio, su ogni confezione è possibile verificare il tipo di azione e i parassiti sui quali agisce.
Le principali formulazioni sono:

  • spray: da applicare sulla cute dell’animale, frazionando il pelo (indossare dei guanti). Di solito applicabile anche sui neonato, spesso sia repellente che parassiticida, tende ad avere un effetto poco duraturo.
  • spot on: le classiche pipette da applicare sulla cute separando bene il pelo. Vanno applicate una volta al mese, nel gatto anche ogni 3 mesi per alcuni prodotti. Hanno azione parassiticida e/o repellente.
  • collari: la durata, una volta applicati, varia tra i vari prodotti. Uno stesso prodotto può avere durata diversa a seconda dei parassiti (controllare il foglietto illustrativo). Di solito hanno sia azione repellente che parassiticida
  • compresse: da dare una volta al mese o una ogni 3 mesi, solitamente appetibili, hanno solo azione parassiticida
  • iniezioni: farmaci di ultimissima generazioni, durano per diversi mesi, per ora disponibili solo nel gatto

Regole per un uso corretto

Ecco alcuni consigli e indicazioni utili per scegliere l’antipulci migliore per il tuo cane o gatto:

  • non usare antiparassitari del cane sul gatto
  • usare un antipulci tutto l’anno nei cani e nei gatti, soprattutto se escono o convivono con cani
  • nel periodo da maggio a novembre utilizzare un antiparassitario che abbia azione repellente verso zanzare e flebotomi
  • nessun antiparassitario ha un efficacia del 100%. È consigliabile associare compresse e spot on o collari. Soprattutto nel periodo maggio/novembre
  • leggere sempre il foglietto illustrativo per capire i limiti di utilizzo (in base all’età o al peso dell’animale), durata ed effetti

Guarda il nostro video e scopri cosa fare se il tuo cane o gatto ha le pulci o qualche zecca.

La filariosi nel cane

La filariosi del cane è una patologia di cui sicuramente hai sentito parlare. Cerchiamo di chiarire in breve di cosa si tratta, quali sintomi causa, come si diagnostica, come si tratta e soprattutto come si previene.

Che cosa è la filariosi?

La filaria è un parassita vermiforme del sistema cardiocircolatorio di cani e gatti. Viene trasmesso dalla puntura delle zanzare infette. La frequenza e la diffusione del parassita sono strettamente legati alla diffusione delle zanzare. In Italia oramai la diffusione è a livello nazionale. I cani che vivono sempre all’aperto hanno più probabilità di essere parassitati.

La filariosi felina è diffusa nelle zone dove sono presenti molti cani positivi.

Che sintomi ha la filaria nel cane?

I sintomi possono esordire con una tosse cronica, seguita da moderata-grave difficolta respiratoria, debolezza e a volte episodi di svenimento dopo l’esercizio o momenti di eccitazione. Successivamente, con l’instaurarsi dell’insufficienza cardiaca, si osservano versamento addominale, anoressia, perdita di peso e disidratazione. Il danno sui vasi sanguigni è in genere più grave nei soggetti sottoposti ad intenso sforzo fisico. La morte improvvisa è rara, solitamente avviene a seguito di insufficienza respiratoria e dimagrimento progressivo nei cani non trattati.
La maggior parte dei gatti rimane asintomatica per lungo tempo dopo l’infestazione inziale e può andare incontro a guarigione spontanea.

Come si diagnostica?

La filariosi cardiopolmonare del cane può essere diagnosticata tramite test su sangue. In caso di positività, altri esami sono necessari per stabilire la gravità della malattia e la scelta delle appropriate opzioni di trattamento.
I test vanno eseguiti ogni anno, nel periodo aprile-maggio, tranne nei cuccioli nati da novembre nel loro primo anno di vita.

Come si cura la filariosi?

Il trattamento viene fatto con due iniezioni di farmaco in muscolo, a distanza di 50-60 giorni. In questo periodo il cane andrà tenuto a riposo.

Come difendere il cane dalla filariosi?

La profilassi, eseguita con compressa mensile da maggio/giugno a novembre, ha lo scopo di evitare la crescita di eventuali microfilarie presenti nel circolo (le forme larvali). È utile associare a tale trattamento, una profilassi mensile con antipulci ad azione repellente per le zanzare, nello stesso periodo dell’anno.

Ricorda che esiste anche la leishmaniosi, che viene trasmessa dalla puntura dei flebotomi, spesso gli antipulci offrono repellenza sia per le zanzare che per i flebotomi.

BIBLIOGRAFIA

Sito ESCAAP:

Controllo delle malattie trasmesse da vettori nel cane e nel gatto

Agopuntura per animali

In questo articolo vogliamo parlarvi di questa tecnica terapeutica, usata ormai da secoli in Medicina umana e da diverso tempo applicata anche in campo Veterinario. L’agopuntura per animali ha moltissime applicazioni e offre importanti risultati.

Evidenze scientifiche

Da diversi anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) dopo numerosi studi controllati, ha pubblicato le indicazioni terapeutiche in cui è stata riscontrata una validità scientifica per questa antica pratica. Ciò significa che diversi studiosi hanno valutato gli effetti dell’agopuntura, su molti pazienti e per diverse patologie, e hanno riscontrato notevoli benefici.

Le applicazioni dell’agopuntura

L’agopuntura può considerarsi una valida alternativa  ai  trattamenti farmacologici antidolorifici e antinfiammatori, come scelta primaria  in pazienti molto anziani non in grado di tollerare i farmaci comunemente utilizzati o in associazione ad essi per ridurre al minimo le somministrazioni e i dosaggi.

La storia e i metodi

Le prime testimonianze dell’utilizzo dell’agopuntura in Cina risalgono al V millennio a.C.. Questa antica pratica si basa sull’infissione di aghi in acciaio molto sottili in punti specifici detti agopunti localizzati sulla superficie del corpo.

La medicina orientale, che non comprende solo l’agopuntura ma diverse tecniche diagnostiche e terapeutiche, mira a curare il soggetto nel suo insieme e non le singole malattie, in modo isolato. Secondo la medicina tradizionale cinese gli agopunti si distribuiscono lungo dei canali, i meridiani, che percorrono tutta la superficie e l’interno del corpo, trasportando l’energia, il Qi. L’energia vitale fluirebbe lungo una rete di canali, chiamati ‘meridiani’ e quindi, ogni patologia sarebbe riconducibile ad un blocco della circolazione energetica dovuto a un deficit o accumulo di energia. Infiggendo gli aghi, l’agopuntore riequilibra il flusso energetico che, se non scorre adeguatamente, genera i sintomi della malattia.
L’inserimento di piccoli aghi in punti specifici aiuta a riequilibrare le forze vitali e a riportare l’organismo alla sua funzionalità ottimale. L’agoinfissione è ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti.

Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine, ma è anche mediato dall’attivazione di una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale.

Agli aghi, una volta infissi, può essere applicato uno stimolatore elettrico a bassa intensità (elettroagopuntura) o un generatore di calore (moxibustione) in base alla patologia da trattare.

Prenota il nostro servizio di agopuntura per animali con la Dottoressa Paola Ricossa.

 

Conigli e roditori da compagnia

I conigli ed i piccoli roditori sono tra i più comuni animali da compagnia dopo cane e gatto. Sono ottimi compagni di vita: affettuosi, curiosi, interattivi. Bisogna però ricordarsi di scegliere sempre un tipo di animale adatto ai propri spazi di casa e ai propri ritmi di vita. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Il coniglio

Il più popolare tra gli animali non convenzionali è senza dubbio il coniglio. La prima cosa da tenere in considerazione se si vuole adottare un coniglio è lo spazio da lasciargli a disposizione. I conigli devono vivere in un ambiente ampio, una stanza o preferibilmente l’intera casa. Chiaramente non devono esserci anfratti dove possano incastrarsi e farsi male oppure cavi scoperti che possano rosicchiare. Sono animali sociali quindi occorre dedicare loro attenzioni quotidianamente.

Le cavie e i cincillà

Entrambi questi roditori possono in parte essere paragonati al coniglio come socialità, perché amano il contatto con i loro simili e con i proprietari. Anche loro, preferibilmente, possono vivere in una stanza a loro dedicata; tenerli liberi in casa invece può essere rischioso perché, anche a causa delle dimensioni più ridotte rispetto ai conigli, sono più soggetti a incidenti domestici. Può essere ideale per le cavie costruire un recinto all’interno del quale possano muoversi in sicurezza e per il cincillà costruire una gabbia anche a sviluppo verticale.

I criceti, i gerbilli e i topi

Questi sono animali di più facile gestione, ma non per questo meno affettuosi e divertenti. Rispetto agli altri roditori, devono vivere in un box di dimensioni sufficienti in base alla taglia e al numero di animali (attenzione alle aggressioni a causa della territorialità). Interagiscono volentieri con i proprietari, ma se hanno a disposizione un ambiente ben attrezzato con giochi e nascondigli a disposizione, l’interazione può essere più limitata senza incorrere in uno stato di malessere dell’animale.

I ratti

I ratti sono ottimi animali da compagnia, affettuosi, intelligenti, docili. Anch’essi vivono in box a loro dedicati ma a differenza di criceti, topi e gerbilli necessitano di un’interazione quotidiana con il proprietario. Amano anche i giochi di attivazione mentale e sono molto dolci con i proprietari.

Di quali cure necessitano

La scelta di un coniglio o di un roditore come animale da compagnia dovrebbe sempre essere preceduta da una buona conoscenza sulle loro esigenze. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

 

La nostra visita veterinaria a domicilio

Ogni Veterinario ha il suo metodo, ecco come si svolge la nostra visita veterinaria a domicilio e quali accortezze mettere in atto per accoglierci a casa tua. Se non lo avessi già fatto ti invitiamo a visionare il nostro precedente articolo blog su vantaggi, svantaggi delle visite domiciliari e per quali pazienti possono essere utili.

In cosa consiste la visita a domicilio

La visita a domicilio si svolge con gli stessi strumenti di una visita ambulatoriale. Il primo passo consiste nel raccogliere tutte le informazioni dal proprietario, osservare e prendere confidenza con l’animale. Durante l’osservazione il Medico Veterinario prenderà nota su postura, andatura, atteggiamenti o comportamenti particolari. Successivamente il cane o il gatto verrà valutato dalla testa alla coda. Si osserva il colore delle mucose e la cavità orale, con l’otoscopio si esaminano le orecchie, vengono palpati i linfonodi esplorabili, viene valutato lo stato del mantello e della cute, viene auscultato il torace, palpato l’addome, ispezionate le mammelle e la regione perineale e viene presa la temperatura. Se il caso lo necessità è possibile svolgere un esame dell’occhio con oftalmoscopio o altre procedure diagnostiche come un’ispezione rettale o piccoli test manuali o strumentali eseguibili a domicilio.

Al termine della visita il Veterinario proporrà eventuali procedure da eseguire che potrebbero prevedere un prelievo di sangue o il trasporto dell’animale in Ambulatorio per accertamenti (radiografie, ecografie, ecc.) , per terapie (ad esempio fluidoterapia endovenosa) o per interventi (ad esempio sedazioni per corpi estranei).

La visita potrebbe anche rivelarsi autoconclusiva , in questo caso verranno impostate terapie o cambi gestionali/dietetici per risolvere la problematica. Il Veterinario potrebbe proporre un controllo durante o a termine della terapia che in alcuni casi può essere svolto in modalità di telemedicina.

Come prepararsi all’arrivo del Veterinario

Nelle visite domiciliari è fondamentale la collaborazione del proprietario per facilitare il lavoro del Medico Veterinario. Ecco come prepararsi al meglio.

Cosa fare nella vita di tutti i giorni

Per prima cosa è possibile abituare il cane o il gatto alla visita veterinaria. Occasionalmente si può ricreare una situazione simile a casa e svolgere delle piccole manualità. Prendere un telo mare e metterlo per terra. Invitare l’animale a salire sul telo, toccarlo dolcemente dal muso alla coda, sollevare e manipolare delicatamente le guance, i padiglioni auricolari, le zampe e la coda. Ogni passaggio dovrà essere graduale e gradito dall’animale, non forzare la mano. Puoi anche utilizzare dei premietti golosi dopo i vari passaggi

Prenotare la visita a domicilio per telefono

Per decidere al meglio se visitare l’animale a casa o in ambulatorio è necessario fornire al Veterinario le seguenti informazioni:

  • l’animale è mai stato visitato prima
  • quali sintomi presenta l’animale e da quanto tempo
  • come l’animale accoglie le persone estranee a casa
  • chi sarà presente al momento della visita
  • tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il tuo domicilio

Al termine della telefonata il nostro staff ti fornirà le informazioni per l’appuntamento (data, orario, modalità di gestione dell’animale).

Cosa fare prima dell’arrivo del Veterinario

  • Portare l’animale in un luogo adeguato e possibilmente chiuso dove poter svolgere la visita nelle condizioni migliori. Deve essere un posto con una temperatura adeguata, non esposto al sole in estate, dove l’animale non possa trovare posti in cui nascondersi e da cui non sia possibile tirarlo fuori
  • Tenere a portata tutta la documentazione dell’animale: libretto sanitario e referti di esami precedenti
  • Avere una foto sul telefono del cibo con cui si alimenta l’animale compreso di etichettatura (composizione, componenti analitici)
  • Stendere a terra il telo mare su cui è stato abituato l’animale
  • Avere sotto mano eventuali strumenti di contenimento come pettorine, guinzagli, museruola

Cosa fare durante la visita

  • Presenta il Veterinario all’animale e accogli il collega in casa
  • Mantieni la calma per trasmettere serenità all’animale
  • Aiuta il Veterinario nel contenimento dell’animale o in eventuali altre manualità
  • Fornisci il maggior numero di informazioni, anche sensazioni “a pelle”. Sottolinea se è successo o hai osservato qualcosa fuori dall’ordinario (ad esempio se il cane si è mangiato un osso il giorno prima)

 

Per qualsiasi dubbio o per prenotare una visita a domicilio contattaci.

Visita veterinaria a domicilio

La visita veterinaria a domicilio è sicuramente una prestazione comoda per il proprietario e per l’animale che non devono spostarsi da casa. Attenzione però perché questa formula ha sicuramenti dei vantaggi ma anche dei limiti. Vediamo insieme quali sono e quale tipologia di pazienti possono beneficiare di questo servizio.

Vantaggi della visita veterinaria a domicilio

Senza dubbio la visita a domicilio offre diversi benefici:

  • il proprietario non deve spostarsi verso la struttura Veterinaria
  • l’animale non deve subire lo stress legato al trasporto e al cambio di ambiente
  • l’animale potrebbe sopportare con più facilità la visita perché si svolge all’interno della sua zona comfort
  • la diminuzione degli stati di ansia riduce le possibili forme di aggressività del paziente
  • l’animale potrebbe manifestare più facilmente i sintomi descritti dal proprietario, legati ad esempio a stati di dolore
  • evitare il trasporto in particolari condizioni climatiche (caldo eccessivo) per animali che ne soffrirebbero
  • il veterinario ha la possibilità di valutare eventuali rischi provenienti dall’ambiente domestico con più facilità

Si tratta quindi di vantaggi legati perlopiù allo stato emotivo dell’animale e della sua famiglia.

Svantaggi della visita veterinaria a domicilio

E’ importante sottolineare che la visita veterinaria a domicilio presenta dei limiti:

  • il veterinario non ha a disposizione tutti gli strumenti presenti in clinica, spesso si può rendere necessario il trasporto dell’animale in struttura
  • capita spesso che l’animale sfugga alla visita nascondendosi nell’ambiente (è necessario prepararsi adeguatamente all’arrivo del Veterinario)
  • alcuni pazienti, rinfrancati dalla sicurezza della loro casa, possono manifestare maggiore riluttanza alla visita anche con comportamenti avversativi
  • in ultimo la visita a domicilio comporta dei costi maggiori per il proprietario legati alla trasferta del Medico Veterinario

I limiti della visita a domicilio sono quindi tali da poter rendere la visita stessa inefficace.

Quali pazienti possono beneficiare della visita veterinaria a domicilio

Esistono alcune categorie di pazienti che possono trarre un vantaggio dalla visita domiciliare, lasciando sempre aperta l’opzione di un trasporto in struttura nel caso in cui servissero indagini più approfondite o ricoveri:

  • pazienti anziani in cui ridurre gli stress al minimo risulta molto importante
  • cuccioli o gattini particolarmente piccoli (a meno che non si tratti di situazioni di emergenza che possano richiedere un ricovero immediato)
  • pazienti che richiedono profilassi vaccinale di routine
  • pazienti con patologie croniche per i controlli di routine
  • pazienti il cui trasporto risulta difficoltoso, eccessivamente stressante o impossibile per i proprietari
  • pazienti che non tollerano l’ambiente ambulatoriale

Altri pazienti invece devono essere sempre portati in struttura:

  • animali che a casa manifestano comportamenti aggressivi e possono richiedere la sedazione per la visita
  • animali che devono svolgere analisi particolari in struttura
  • animali che presentano problematiche importanti (sarà il Medico Veterinario a valutare la situazione)

In conclusione

La visita veterinaria a domicilio può essere utile, se non necessaria, in alcuni casi. La scelta va concertata tra Medico Veterinario e proprietario avendo come obiettivo primario quello di garantire l’utilità della prestazione per il benessere psico-fisico dell’animale.

 

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o hai bisogno di richiedere una visita a domicilio contattaci.

Parassiti esterni, come proteggere cane e gatto

Pulci, zecche, parassiti…chi sono e come proteggere cane e gatto?

Rispondiamo ad alcune delle domande più comuni sui parassiti esterni e su come proteggere cane e gatto da questi fastidiosi ospiti.

  1.  PULCI, ZECCHE E PARASSITI ESTERNI

    Esistono diversi parassiti esterni che possono affliggere i nostri animali e da cui è necessario proteggerli. Ci sono le pulci, insetti di 1-4 mm che possono fare lunghi salti; si nutrono del sangue di cani e gatti e possono infestare la casa. Ci sono le zecche, lunghe 1-3 mm fino a 1 cm dopo il pasto, si nutrono di sangue. E ci sono le zanzare e i pappataci (o flebotomi) insetti che succhiano il sangue e diffondono germi e malattie.
  2.  QUANDO SONO ATTIVI? 

    Ci sono parassiti presenti tutto l’anno come le pulci. E altri presenti dalla fine dell’inverno a fine autunno come le zecche. Zanzare e flebotomi sono invece attivi da aprile ad ottobre, soprattutto nelle ore serali/notturne. 
  3.  DOVE SI TROVANO? 

    Questi parassiti sono ormai presenti in tutta Italia. Anche i flebotomi, a causa del cambiamento climatico, hanno colonizzato varie aree del Nord Italia
  4. COME MAI SONO PERICOLOSI?

     Vediamo quali sono i principali problemi causati dai vari parassiti. Le pulci: infiammazione e prurito, dermatite allergica negli animali sensibili, trasmissione di vermi intestinali e batteri, nelle infestazioni gravi possono dare anemia e abbattimento. Le zecche: infiammazione locale, anemia nelle infestazioni gravi, trasmissione di malattie pericolose (Ehrlichiosi, Babesiosi, Anaplasmosi, Borreliosi, ecc.). Le zanzare: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione di malattie (in particolare la filariosi). I flebotomi: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione della leishmaniosi (leggi il nostro articolo sulla leishmaniosi).
  5.  COME PROTEGGERE IL PRORPIO ANIMALE?

    Onde evitare i danni dovuti a questi parassiti, è importante effettuare dei trattamenti preventivi. Questi trattamenti preventivi consistono nell’applicazione di antiparassitari. Il trattamento deve essere continuativo per tutto l’anno. Gli antiparassitari esistono in diverse forme, alcuni sono di libera vendita, altri devono essere ricettati. Non tutti sono uguali, alcuni sono repellenti (tengono lontano il parassita) mentre altri sono parassiticidi (eliminano il parassita quando questo entra in contatto con l’animale). Di solito le formulazioni spot-on o in collare hanno sia un effetto repellente che parassiticida; i collari hanno spesso una durata superiore. Per queste tipologie di antiparassitario è consigliabile non lavare l’animale nei 3 giorni precedenti e successivi all’applicazione. Infatti questi prodotti si distribuiscono nello strato lipidico della cute, che viene “danneggiato” dal bagnetto col sapone. Esistono poi antiparassitari in compressa che agiscono solo dopo che il parassita punge l’animale. In questo caso va fatta attenzione alle tempistiche con cui agiscono, l’ideale è che uccidano il parassita prima che possa trasmettere malattie. I prodotti spray hanno spesso una durata breve ma a volte sono gli unici applicabili sui cuccioli di pochi giorni e di peso inferiore al kg. Per scegliere il prodotto giusto rivolgiti al tuo Medico Veterinario.
  6. ANCHE I GATTI CHE NON ESCONO VANNO TRATTATI?

    Il consiglio è di trattare anche loro con un antiparassitario. Tu stesso e/o eventuali cani conviventi, ad esempio, potete portare in casa le pulci
  7. CI SONO PRECAUZIONI PER IL LORO UTILIZZO?

    Sì, ti diamo alcuni raccomandazioni. Numero 1: non applicare antipulci per cani ai gatti, i felini possono rimanere intossicati dai piretroidi contenuti nei prodotti per cani! Numero 2: prima di applicare un antipulci leggi il foglietto illustrativo e verifica che il tuo animale abbia peso ed età giusti! Numero 3: alcuni animali possono manifestare reazioni avverse all’antiparassitario (prurito, arrossamento, gonfiore, vomito, ecc.), in questo caso contatta immediatamente il veterinario!

Aiuto, il mio cane è stato punto

Aiuto il mio cane è stato punto! Ecco come comportarsi per le punture di api e vespe

La primavera è alle porte! Con la bella stagione sono sempre più presenti i parassiti esterni e iniziano a comparire api e vespe. Questi piccoli insetti, se disturbati, possono pungere il cane. Questo breve articolo ha lo scopo di dare delle prime indicazioni su come comportarsi quando il cane viene punto da un insetto.

Dove viene più facilmente punto il cane?

I cani vengono frequentemente punti sul muso. Spesso infatti mettono il muso in cespugli o nell’erba disturbando api e vespe.

Ci sono differenze tra api e vespe?

Sì. Il pungiglione delle api è acuminato e seghettato. Quando l’ape punge il pungiglione rimane conficcato e l’ape muore

La vespa invece ha un pungiglione liscio che di solito causa più dolore Inoltre la vespa non muore dopo aver punto e se provocata può pungere più volte.

Quali sintomi può provocare nel cane?

Di solito i sintomi solo limitati alla zona interessata. Essi sono: gonfiore, rossore, dolore circoscritti alla puntura e alla zona subito attorno ad essa. Il cane potrebbe lamentarsi in maniera importante con guaiti e leccandosi o mordendosi la parte anche in questi casi; molto dipende dalla sensibilità del singolo individuo al dolore.

In alcuni cani possono manifestare reazioni allergiche. In questo caso si possono manifestare difficoltà respiratorie, gonfiore che si espande a intere parti del corpo, stanchezza.

Complicazioni possono manifestarsi, per punture multiple di api o vespe, anche in cani non allergici.

Come comportarsi?

E’ importante sapere come comportarsi quando il cane viene punto da un insetto. In caso di punture multiple o in presenza di sintomi da reazione allergica portare immediatamente l’animale dal più vicino veterinario

Negli altri casi, se presente, si può rimuovere il pungiglione Per farlo è necessario raschiarlo via con le unghie o un pezzo di carta rigida. Evita di usare pinzette o forbicine per rimuoverlo perchè potrebbe fuoriuscire ulteriore veleno dal pungiglione.

Sulla puntura è possibile applicare una soluzione di acqua e bicarbonato per ridurre il dolore. Inoltre, sempre per ridurre dolore e gonfiore, applicare del ghiaccio (applicato per 15 minuti con pause di 30 minuti circa). Monitorare l’animale per verificare l’assenza di sintomi allergici. Se il gonfiore persiste per più giorni dopo la puntura, contattare un Medico Veterinario.

Ultime raccomandazioni

Ricordati che per questa, come per tutte le problematiche sanitarie, è importante che tu mantenga la calma. Se il cane, già molto spaventato e con dolore, ti vede preoccupato e andare nel panico, aumenterà sicuramente il suo stato di ansia. 

Molto meglio è sdrammatizzare, esattamente come faresti con un bambino che cade per terra. Fai capire che sei li per aiutarlo e trasmetti serenità. Procedi con le manovre consigliate e torna tranquillamente verso casa. 

Il mio gatto urina fuori dalla lettiera

Perchè il mio gatto fa la pipì sul pavimento? Perchè urina fuori dalla lettiera?

Può accadere che il gatto faccia pipì fuori dalla lettiera, sul pavimento o altre superfici. 

Può essere un problema presente fin da subito o un problema che compare improvvisamente. 

Se ti stai chiedendo: “Perchè il mio gatto gatto urina fuori dalla lettiera?”, sappi che c’è sicuramente una causa o fisica o comportamentale alla base.

Per scoprire quale sia la causa della problematica, è necessario iniziare con una visita dal veterinario per indagare il suo stato di salute tramite una visita e altri esami diagnostici (esame delle urine, esami del sangue, ecografie, ecc.). Diverse patologie possono manifestarsi con le cosiddette minzioni in luogo inappropriato. 

Le condizioni più frequenti sono:

– cistiti (infiammazioni vescicali)

– cristalluria (presenza di aggregati minerali nell’urina)

– dolori ortopedici o di altro tipo che rendono difficile e penoso per il gatto entrare nella lettiera.

Se la visita e gli esami escludono problematiche fisiche, o viene riconosciuta una cistite idiopatica/da stress, bisogna indagare l’aspetto comportamentale.

Questa indagine prevede una valutazione a tutto tondo dello stato di salute mentale del gatto. Molto spesso, infatti, ci sono condizioni di vita che creano disagio nel gatto. Questo disagio viene espresso attraverso la minzione inappropriata. 

Situazioni comuni che possono essere stressanti per il tuo felino sono:

-convivenza difficile con altri gatti

-traslochi

-cambi nella routine o nella composizione del gruppo familiare

-cambiamenti ambientali (es. introduzione di nuovi mobili)

-cambiamenti della tipologia di sabbietta/lettiera o nel posizionamento della stessa

-problemi relazionali con la famiglia

Per comprendere l’origine del problema, è necessaria la consulenza di un Medico Veterinario esperto in comportamento animale. Questa figura dopo la visita emetterà una diagnosi e imposterà un protocollo terapeutico.

È importante non sottovalutare il problema e intervenire tempestivamente per garantire il benessere del gatto. Se anche tu hai questo problema chiedici aiuto! Nel nostro ambulatorio, grazie alle competenze del nostro staff, abbiamo una visione a 360° della salute fisica e mentale del tuo animale.

Aiuto il mio cane ha le convulsioni

Con questo breve articolo vogliamo darti le prime indicazioni per sapere cosa sono le convulsioni, cosa fare e non fare quando il cane ha le convulsioni e quando preoccuparti

1. Che cosa è una crisi epilettica

I neuroni del cervello sviluppano un’attività eccessiva, disordinata, afinalistica. Spesso la crisi è autolimitante e può avere un’enorme varietà di manifestazioni cliniche dipendenti dalla estensione e dalla localizzazione dell’area cerebrale coinvolta.

2. Tipi di crisi epilettica

Una crisi può essere focale, parziale o totale. Spesso le prime due non vengono riconosciute. La terza invece è molto manifesta e il proprietario la riconosce facilmente. Esistono anche le crisi cosiddette a grappolo, sono crisi convulsive che si ripetono nell’arco di 1-24 ore.

3. Cosa fa il cane durante la crisi

Il cane ha contrazioni della muscolatura, perde la stazione, fa movimenti di pedalamento, dilata le pupille, può perdere coscienza, ha la mandibola serrata, possibile scialorrea e perdita di urine e feci.

4. Cause di crisi epilettica

Le cause possono essere varie: accumulo di tossine, disturbi metabolici, ipossia, ipertermia, intossicazioni (ad es.: teobromina, caffeina, organofosfati, piombo, stricnina), parassiti intestinali, malformazioni del cervello, tumori cerebrali, encefaliti e traumi. Esiste anche una forma comune che si chiama epilessia idiopatica (non si conosce la causa).

5. Cosa NON FARE

Quando il proprio cane ha una crisi non bisogna agitarsi, non urlare, non scrollarlo e prenderlo in braccio, non cercare di aprire la bocca per prendere la lingua.

6. Cosa FARE

Ricordatevi che le crisi iniziano e finiscono da sole quasi sempre. Il cane va lasciato tranquillo a meno che la crisi non stia durando più di 3 minuti e se ne ripetano più di una nell’arco di un’ora.

Cosa fare: mantenere la calma, non toccate o parlate al cane, evitate di fare rumore. Se il cane è su una superficie elevata, mettetelo a terra per evitare che cada. Togliete oggetti contro cui può sbattere involontariamente. Tenete le vostre mani lontane dalla sua bocca. Se ci sono altri animali nella stanza portateli da un’altra parte (potrebbero manifestare preoccupazione o aggressività). Guardate l’orologio per vedere inizio e fine della crisi. Fate un video che servirà poi al veterinario. 

Chiamate il veterinario quando la crisi finisce.

Le crisi convulsive sono un emergenza solo se durano più di 3 minuti o se si verificano crisi a grappolo. In tutti gli altri casi puoi prenotare una visita programmata senza correre in pronto soccorso.