Categoria: Consigli

Igiene orale di cani e gatti

L’igiene orale di cani e gatti è un aspetto spesso trascurato, ma fondamentale per garantire il benessere complessivo dell’animale. Proprio come per gli esseri umani, una corretta pulizia dentale nei nostri amici a quattro zampe contribuisce a prevenire una serie di problemi che possono compromettere la loro salute generale. In questo articolo esploreremo l’importanza dell’igiene orale, come praticarla nella quotidianità, i sintomi di una cattiva igiene e le conseguenze che essa può comportare, oltre a illustrare come avviene la pulizia professionale in ambito veterinario.

Perché l’igiene orale è importante?

L’igiene orale gioca un ruolo cruciale per la salute dell’animale. Una scarsa cura della bocca può portare all’accumulo di placca e tartaro, che a loro volta possono causare infiammazioni gengivali (gengiviti), infezioni e la malattia parodontale, una condizione che può determinare la perdita dei denti. Ma i problemi non si fermano alla bocca: batteri derivati da infezioni dentali possono entrare nel flusso sanguigno e colpire organi vitali come il cuore, i reni e il fegato, con gravi conseguenze per la salute generale dell’animale.

Come mantenere l’igiene orale di cani e gatti nella quotidianità?

  1. Spazzolatura dei denti: La pulizia quotidiana dei denti è il metodo più efficace per prevenire la formazione di placca e tartaro. È consigliabile utilizzare uno spazzolino specifico per animali, caratterizzato da setole morbide e di dimensioni adeguate, insieme a dentifrici appositi, formulati per loro. L’ideale sarebbe iniziare già da cuccioli o gattini, ma con pazienza anche gli animali adulti possono abituarsi a questa pratica.
  2. Giocattoli e snack dentali: In commercio esistono molti snack e giocattoli masticabili studiati per ridurre l’accumulo di placca e tartaro. Questi aiutano meccanicamente a pulire i denti mentre l’animale mastica, ma devono essere considerati complementari alla spazzolatura e non un sostituto.
  3. Alimentazione corretta: Una dieta bilanciata contribuisce a mantenere i denti più puliti.
  4. Additivi per l’acqua: Esistono anche prodotti che, aggiunti all’acqua da bere, possono aiutare a ridurre i batteri e mantenere l’alito fresco. Tuttavia, anche questi devono essere utilizzati insieme ad altre pratiche di igiene orale.

Segnali di una cattiva igiene orale

Riconoscere i segni di una cattiva igiene orale è fondamentale per intervenire tempestivamente. Ecco i sintomi più comuni:

  • Alito cattivo (alitosi): Un odore sgradevole persistente è spesso il primo segno di problemi dentali.
  • Infiammazione gengivale: Gengive arrossate, gonfie o che sanguinano facilmente possono indicare la presenza di gengivite o malattie parodontali.
  • Accumulo di tartaro: Un accumulo visibile di placca gialla o marrone intorno ai denti, specialmente sui molari, è un chiaro segno che è necessario un intervento.
  • Dolore o difficoltà nel masticare: Se l’animale mostra segni di disagio durante la masticazione, evita di mangiare o lascia cadere il cibo dalla bocca, potrebbe avere problemi dentali.
  • Salivazione eccessiva: Una salivazione più abbondante del normale può essere causata da dolore dentale o da infezioni.

Conseguenze di una scarsa igiene orale

Una mancata cura dentale può portare a gravi conseguenze:

  • Malattia parodontale: Questa patologia è una delle più comuni nei cani e nei gatti e può causare perdita dei denti, dolore e infezioni croniche. In alcuni casi avanzati, la malattia parodontale può richiedere l’estrazione dei denti.
  • Ascessi dentali: Le infezioni dentali possono svilupparsi in ascessi dolorosi, che spesso richiedono cure veterinarie urgenti.
  • Infezioni sistemiche: Come accennato, i batteri presenti nelle gengive infette possono entrare nel flusso sanguigno, causando infezioni agli organi vitali come cuore, reni e fegato.

Pulizia dentale professionale dal veterinario

Quando l’igiene quotidiana non è sufficiente o i problemi orali si aggravano, può essere necessario un intervento professionale. La pulizia dentale veterinaria (detartrasi) è una procedura eseguita sotto anestesia generale, poiché permette di effettuare una pulizia approfondita senza che l’animale provi dolore o disagio.

Durante questa procedura:

  • Rimozione del tartaro: Il veterinario utilizza strumenti specifici per rimuovere il tartaro sopra e sotto la linea delle gengive.
  • Esame delle gengive: Viene eseguito un controllo accurato delle gengive per identificare eventuali segni di malattia parodontale o altre problematiche.
  • Lucidatura dei denti: Dopo la pulizia, i denti vengono lucidati per ridurre la formazione di placca futura.
  • Estrazione dei denti (se necessario): Nei casi più gravi, i denti danneggiati o gravemente infetti potrebbero dover essere estratti.

Conclusione

L’igiene orale di cani e gatti è fondamentale per preservare non solo la salute della loro bocca, ma anche il benessere generale. Integrare nella routine quotidiana la pulizia dentale, l’uso di prodotti specifici e controllare regolarmente lo stato della bocca del proprio animale può prevenire malattie dolorose e costose da trattare. Rivolgersi periodicamente al veterinario per una pulizia professionale, soprattutto quando compaiono i primi sintomi di problemi orali, garantirà al vostro amico peloso una vita lunga e sana.

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Cane e morso di vipera

Il morso delle vipere può essere una delle emergenze di più difficile gestione nel periodo estivo per chi va in montagna. Vedere il proprio cane  morso da una vipera è una delle paure che preoccupano di più gli escursionisti accompagnati dai loro animali.

La tradizione vuole che mettendo un campanellino al collo del cane si possano far allontanare le vipere, ma purtroppo questo non è sufficiente dato che i serpenti hanno un apparato uditivo aereo poco efficiente.

Scopriamo quindi come difendersi da questo pericolo.

Tutti i serpenti sono pericolosi?

Il primo passo per capire se siamo di fronte ad un pericolo è individuare se il serpente che osserviamo è una vipera oppure no. Non tutti i serpenti infatti sono dannosi per i nostri amici a quattro zampe.

I colubridi, ovvero i comuni biacchi che possiamo vedere nelle aree verdi anche in città, sono innocui perché non hanno dimensioni tali da poter ferire in maniera importante neanche un gatto o un cane di piccola taglia e il loro morso non è tossico.

I viperidi invece se mordono un qualsiasi animale o umano rilasciano il loro veleno in forma di saliva modificata prodotta da una ghiandola specifica. Questo veleno risulta essere emotossico, vasodilatatore, neurotossico ed istotossico. Ha quindi la capacità nei casi più gravi di portare a morte l’animale.

Riconoscere il serpente che vediamo

I segni distintivi dei viperidi che permettono di distinguerli dai colubridi sono:

  • L’aspetto del corpo che nei primi si presenta più corto e tozzo e in parte della testa che si presenta più triangolare nelle vipere
  • I primi hanno una pupilla più verticale ed ellittica mentre i secondi hanno una pupilla rotondeggiante
  • La forma della testa notoriamente viene descritta come triangolare nelle vipere ma non è un segno distintivo così caratteristico

Cosa fare se il tuo animale viene morso?

La prima cosa da fare nel caso di morso di vipera è recarsi il prima possibile presso il veterinario più vicino perché la tempistica nell’intervenire è ciò che può fare la differenza nel riuscire a salvare il cane.

L’ideale è tenere il cane fermo e a riposo e se possibile trasportarlo a braccio o con mezzi nel tragitto fino al veterinario, senza farlo camminare, per evitare la diffusione del veleno.

Scopri quali sono altri pericoli dell’estate in questo articolo.

Il colpo di calore nel cane

In estate il colpo di calore è dietro l’angolo per qualsiasi cane. Ci sono però individui a cui fare più attenzione di altri ed è importante capire cosa avviene e come intervenire correttamente.

Che cos’è il colpo di calore

Il colpo di calore è un’emergenza acuta e potenzialmente letale dalla fisiopatologia complessa. Le caratteristiche cliniche fondamentali sono rappresentate da:

  • acidosi metabolica
  • insufficienza renale oligurica
  • anomalie della coagulazione
  • disturbi neurologici.

L’esame clinico è caratterizzato dal riscontro di eccessiva polipnea, iperemia, ipersalivazione, tachicardia e vari segni neurologici.

Come si manifesta e quali sono i sintomi

Il segno clinico più comune nei cani con colpo di calore è l’eccessiva polipnea ovvero una respirazione molto aumentata di frequenza e un aumento della temperatura corporea interna di 40-41 gradi. La temperatura corporea aumenta fino a oltre 41°C  (normalmente dovrebbe essere 38-39°C) . E’ buona norma imparare a prendere la temperatura del proprio cane per verificare la situazione in caso di bisogno. La temperatura va misurata per via rettale, con un termometro digitale, effettuando la manovra per le prime volte a casa, in situazione di tranquillità.

Tra gli altri sintomi, non sempre presenti e più frequenti nelle condizioni più gravi, troviamo:

  • abbattimento
  • debolezza
  • vomito
  • diarrea
  • collasso cardiocircolatorio

Nei casi ancora più gravi, sintomi neurologici quali crisi convulsive e coma.

Esistono animali più sensibili e perché

Questa patologia è più frequente nel cane rispetto al gatto.

Nel cane la termoregolazione non avviene grazie alle ghiandole sudoripare, ma tramite l’evaporazione dell’acqua dall’apparato respiratorio e dalla saliva. Non avendo ghiandole sudoripare (tranne che in piccole porzioni dei polpastrelli), cani e gatti mettono in pratica altri meccanismi di autoregolazione utili a disperdere il calore in eccesso. Il processo di termoregolazione del cane avviene attraverso la respirazione, aumentando la frequenza dei respiri (polipnea). L’aria che passa dalle canne nasali dell’animale raffredda il sangue che attraversa i vasi sanguigni del naso e che consente così al cane di abbassare la propria temperatura corporea.

Alcune razze (le cosiddette brachicefale) sono più a rischio, proprio a causa della conformazione del primo tratto delle vie aeree che impedisce una corretta termoregolazione e umidificazione dell’aria:

  • Bulldog
  • Carlino
  • Pechinese
  • Boxer
  • Dogue de bordeaux
  • Bouledogue francese

I cardiopatici o i pazienti con patologie delle vie aeree sono più facilmente predisposti.

Cosa fare

La prima cosa da fare è contattare la clinica veterinaria più vicina. Il colpo di calore è un’emergenza che richiede un trattamento medico immediato per scongiurare danni permanenti se non addirittura la morte dell’animale. Secondo gli studi, l’instaurazione delle misure per raffreddare il cane prima del raggiungimento della struttura veterinaria abbassa significativamente la mortalità per colpo di calore. Il raffreddamento tuttavia deve essere molto graduale, da effettuare ad esempio mediante stracci bagnati con acqua fresca.

Cosa NON fare

Alcune modalità per raffreddare l’animale possono risultare pericolose; in particolare NON è consigliato:

  • Abbassare la temperatura corporea del cane in modo troppo repentino, ad esempio utilizzando ghiaccio o immergendolo in acqua fredda
  • Cospargere il cane di alcool, in quanto si tratta di una sostanza ad azione vasodilatante, che peggiorerà la circolazione sanguigna dell’animale
  • Far bere al cane grandi quantità di acqua fredda, in particolare se si sono già manifestati i sintomi gastro-enterici del colpo di calore (vomito e/o diarrea)

Come prevenire il colpo di calore

La migliore misura contro il colpo di calore rimane la prevenzione, adottando tutte quelle misure e precauzioni atte ad evitare sia gli sforzi e l’esercizio fisico negli orari caldi della stagione estiva:

  • Evitare il surriscaldamento corporeo derivante dalle alte temperature ambientali associate a mancanza di areazione e disponibilità di acqua.
  • I cani devono sempre avere la possibilità di rifugiarsi in zone ombreggiate nelle ore più calde e devono sempre avere accesso all’acqua fresca.
  • Il cane non deve mai essere lasciato in una macchina con i finestrini chiusi o leggermente abbassati, anche se l’auto è parcheggiata all’ombra e il proprietario deve assentarsi solo per pochi minuti.
  • I cani che svolgono attività fisica devono comunque evitare le ore più calde della giornata e se il clima è particolarmente afoso non fare i loro esercizi
  • I cani con patologie respiratorie devono essere portati fuori nelle ore più fresche della giornata e devono essere tenuti in stanze climatizzate ed arieggiate.

 

Scopri altri pericoli dell’estate nel nostro articolo.

Il migliore antipulci per cane e gatto

Tanti proprietari si chiedono quale sia il migliore antipulci per il proprio cane e per il proprio gatto. Infatti proteggere il proprio animale dai parassiti esterni è essenziale. Leggi il nostro articolo blog su quali siano e perché siano pericolosi.

Per scegliere l’antipulci per il proprio animale bisogna avere alcune informazioni generali che cercheremo di fornirti in questo articolo.

Quali antipulci esistono

La premessa da fare è che un antipulci può avere una o entrambe le seguenti azioni:

  • azione repellente: allontana il parassita, rendendo l’animale “sgradevole”
  • azione parassiticida: elimina il parassita a seguito del pasto di sangue (con possibile trasmissione di malattie prima dell’eliminazione)

     

Quali formulazioni e come applicarle

Esistono tantissimi prodotti in commercio, su ogni confezione è possibile verificare il tipo di azione e i parassiti sui quali agisce.
Le principali formulazioni sono:

  • spray: da applicare sulla cute dell’animale, frazionando il pelo (indossare dei guanti). Di solito applicabile anche sui neonato, spesso sia repellente che parassiticida, tende ad avere un effetto poco duraturo.
  • spot on: le classiche pipette da applicare sulla cute separando bene il pelo. Vanno applicate una volta al mese, nel gatto anche ogni 3 mesi per alcuni prodotti. Hanno azione parassiticida e/o repellente.
  • collari: la durata, una volta applicati, varia tra i vari prodotti. Uno stesso prodotto può avere durata diversa a seconda dei parassiti (controllare il foglietto illustrativo). Di solito hanno sia azione repellente che parassiticida
  • compresse: da dare una volta al mese o una ogni 3 mesi, solitamente appetibili, hanno solo azione parassiticida
  • iniezioni: farmaci di ultimissima generazioni, durano per diversi mesi, per ora disponibili solo nel gatto

Regole per un uso corretto

Ecco alcuni consigli e indicazioni utili per scegliere l’antipulci migliore per il tuo cane o gatto:

  • non usare antiparassitari del cane sul gatto
  • usare un antipulci tutto l’anno nei cani e nei gatti, soprattutto se escono o convivono con cani
  • nel periodo da maggio a novembre utilizzare un antiparassitario che abbia azione repellente verso zanzare e flebotomi
  • nessun antiparassitario ha un efficacia del 100%. È consigliabile associare compresse e spot on o collari. Soprattutto nel periodo maggio/novembre
  • leggere sempre il foglietto illustrativo per capire i limiti di utilizzo (in base all’età o al peso dell’animale), durata ed effetti

Guarda il nostro video e scopri cosa fare se il tuo cane o gatto ha le pulci o qualche zecca.

La filariosi nel cane

La filariosi del cane è una patologia di cui sicuramente hai sentito parlare. Cerchiamo di chiarire in breve di cosa si tratta, quali sintomi causa, come si diagnostica, come si tratta e soprattutto come si previene.

Che cosa è la filariosi?

La filaria è un parassita vermiforme del sistema cardiocircolatorio di cani e gatti. Viene trasmesso dalla puntura delle zanzare infette. La frequenza e la diffusione del parassita sono strettamente legati alla diffusione delle zanzare. In Italia oramai la diffusione è a livello nazionale. I cani che vivono sempre all’aperto hanno più probabilità di essere parassitati.

La filariosi felina è diffusa nelle zone dove sono presenti molti cani positivi.

Che sintomi ha la filaria nel cane?

I sintomi possono esordire con una tosse cronica, seguita da moderata-grave difficolta respiratoria, debolezza e a volte episodi di svenimento dopo l’esercizio o momenti di eccitazione. Successivamente, con l’instaurarsi dell’insufficienza cardiaca, si osservano versamento addominale, anoressia, perdita di peso e disidratazione. Il danno sui vasi sanguigni è in genere più grave nei soggetti sottoposti ad intenso sforzo fisico. La morte improvvisa è rara, solitamente avviene a seguito di insufficienza respiratoria e dimagrimento progressivo nei cani non trattati.
La maggior parte dei gatti rimane asintomatica per lungo tempo dopo l’infestazione inziale e può andare incontro a guarigione spontanea.

Come si diagnostica?

La filariosi cardiopolmonare del cane può essere diagnosticata tramite test su sangue. In caso di positività, altri esami sono necessari per stabilire la gravità della malattia e la scelta delle appropriate opzioni di trattamento.
I test vanno eseguiti ogni anno, nel periodo aprile-maggio, tranne nei cuccioli nati da novembre nel loro primo anno di vita.

Come si cura la filariosi?

Il trattamento viene fatto con due iniezioni di farmaco in muscolo, a distanza di 50-60 giorni. In questo periodo il cane andrà tenuto a riposo.

Come difendere il cane dalla filariosi?

La profilassi, eseguita con compressa mensile da maggio/giugno a novembre, ha lo scopo di evitare la crescita di eventuali microfilarie presenti nel circolo (le forme larvali). È utile associare a tale trattamento, una profilassi mensile con antipulci ad azione repellente per le zanzare, nello stesso periodo dell’anno.

Ricorda che esiste anche la leishmaniosi, che viene trasmessa dalla puntura dei flebotomi, spesso gli antipulci offrono repellenza sia per le zanzare che per i flebotomi.

BIBLIOGRAFIA

Sito ESCAAP:

Controllo delle malattie trasmesse da vettori nel cane e nel gatto

Agopuntura per animali

In questo articolo vogliamo parlarvi di questa tecnica terapeutica, usata ormai da secoli in Medicina umana e da diverso tempo applicata anche in campo Veterinario. L’agopuntura per animali ha moltissime applicazioni e offre importanti risultati.

Evidenze scientifiche

Da diversi anni l’OMS (Organizzazione Mondiale della sanità) dopo numerosi studi controllati, ha pubblicato le indicazioni terapeutiche in cui è stata riscontrata una validità scientifica per questa antica pratica. Ciò significa che diversi studiosi hanno valutato gli effetti dell’agopuntura, su molti pazienti e per diverse patologie, e hanno riscontrato notevoli benefici.

Le applicazioni dell’agopuntura

L’agopuntura può considerarsi una valida alternativa  ai  trattamenti farmacologici antidolorifici e antinfiammatori, come scelta primaria  in pazienti molto anziani non in grado di tollerare i farmaci comunemente utilizzati o in associazione ad essi per ridurre al minimo le somministrazioni e i dosaggi.

La storia e i metodi

Le prime testimonianze dell’utilizzo dell’agopuntura in Cina risalgono al V millennio a.C.. Questa antica pratica si basa sull’infissione di aghi in acciaio molto sottili in punti specifici detti agopunti localizzati sulla superficie del corpo.

La medicina orientale, che non comprende solo l’agopuntura ma diverse tecniche diagnostiche e terapeutiche, mira a curare il soggetto nel suo insieme e non le singole malattie, in modo isolato. Secondo la medicina tradizionale cinese gli agopunti si distribuiscono lungo dei canali, i meridiani, che percorrono tutta la superficie e l’interno del corpo, trasportando l’energia, il Qi. L’energia vitale fluirebbe lungo una rete di canali, chiamati ‘meridiani’ e quindi, ogni patologia sarebbe riconducibile ad un blocco della circolazione energetica dovuto a un deficit o accumulo di energia. Infiggendo gli aghi, l’agopuntore riequilibra il flusso energetico che, se non scorre adeguatamente, genera i sintomi della malattia.
L’inserimento di piccoli aghi in punti specifici aiuta a riequilibrare le forze vitali e a riportare l’organismo alla sua funzionalità ottimale. L’agoinfissione è ben tollerata dalla maggior parte dei soggetti.

Ogni punto di agopuntura, quando stimolato, produce uno specifico effetto terapeutico grazie alla produzione di endorfine, ma è anche mediato dall’attivazione di una corrispondente area a livello del sistema nervoso centrale.

Agli aghi, una volta infissi, può essere applicato uno stimolatore elettrico a bassa intensità (elettroagopuntura) o un generatore di calore (moxibustione) in base alla patologia da trattare.

Prenota il nostro servizio di agopuntura per animali con la Dottoressa Paola Ricossa.

 

Conigli e roditori da compagnia

I conigli ed i piccoli roditori sono tra i più comuni animali da compagnia dopo cane e gatto. Sono ottimi compagni di vita: affettuosi, curiosi, interattivi. Bisogna però ricordarsi di scegliere sempre un tipo di animale adatto ai propri spazi di casa e ai propri ritmi di vita. Qui vi diamo una piccola guida per prendere la decisione giusta.

Il coniglio

Il più popolare tra gli animali non convenzionali è senza dubbio il coniglio. La prima cosa da tenere in considerazione se si vuole adottare un coniglio è lo spazio da lasciargli a disposizione. I conigli devono vivere in un ambiente ampio, una stanza o preferibilmente l’intera casa. Chiaramente non devono esserci anfratti dove possano incastrarsi e farsi male oppure cavi scoperti che possano rosicchiare. Sono animali sociali quindi occorre dedicare loro attenzioni quotidianamente.

Le cavie e i cincillà

Entrambi questi roditori possono in parte essere paragonati al coniglio come socialità, perché amano il contatto con i loro simili e con i proprietari. Anche loro, preferibilmente, possono vivere in una stanza a loro dedicata; tenerli liberi in casa invece può essere rischioso perché, anche a causa delle dimensioni più ridotte rispetto ai conigli, sono più soggetti a incidenti domestici. Può essere ideale per le cavie costruire un recinto all’interno del quale possano muoversi in sicurezza e per il cincillà costruire una gabbia anche a sviluppo verticale.

I criceti, i gerbilli e i topi

Questi sono animali di più facile gestione, ma non per questo meno affettuosi e divertenti. Rispetto agli altri roditori, devono vivere in un box di dimensioni sufficienti in base alla taglia e al numero di animali (attenzione alle aggressioni a causa della territorialità). Interagiscono volentieri con i proprietari, ma se hanno a disposizione un ambiente ben attrezzato con giochi e nascondigli a disposizione, l’interazione può essere più limitata senza incorrere in uno stato di malessere dell’animale.

I ratti

I ratti sono ottimi animali da compagnia, affettuosi, intelligenti, docili. Anch’essi vivono in box a loro dedicati ma a differenza di criceti, topi e gerbilli necessitano di un’interazione quotidiana con il proprietario. Amano anche i giochi di attivazione mentale e sono molto dolci con i proprietari.

Di quali cure necessitano

La scelta di un coniglio o di un roditore come animale da compagnia dovrebbe sempre essere preceduta da una buona conoscenza sulle loro esigenze. In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi ad un professionista specializzato che sappia guidare e consigliare nella scelta, come la nostra Dottoressa Chiara Trucco che ha conseguito la certificazione GPCert ExAP.

Consigliamo sempre di seguire i seguenti passaggi:

  • Richiedere un primo consulto in teleassistenza per informarsi sulla specie che si desidera adottare
  • Attrezzare la casa per accogliere il nuovo arrivato
  • Cercare allevatori e venditori di fiducia
  • Introdurre l’animale in famiglia
  • Portare l’animale per una prima visita che comprenderà una valutazione clinica ma soprattutto un dettagliato colloquio sui bisogni fisici ed etologici da rispettare

 

La nostra visita veterinaria a domicilio

Ogni Veterinario ha il suo metodo, ecco come si svolge la nostra visita veterinaria a domicilio e quali accortezze mettere in atto per accoglierci a casa tua. Se non lo avessi già fatto ti invitiamo a visionare il nostro precedente articolo blog su vantaggi, svantaggi delle visite domiciliari e per quali pazienti possono essere utili.

In cosa consiste la visita a domicilio

La visita a domicilio si svolge con gli stessi strumenti di una visita ambulatoriale. Il primo passo consiste nel raccogliere tutte le informazioni dal proprietario, osservare e prendere confidenza con l’animale. Durante l’osservazione il Medico Veterinario prenderà nota su postura, andatura, atteggiamenti o comportamenti particolari. Successivamente il cane o il gatto verrà valutato dalla testa alla coda. Si osserva il colore delle mucose e la cavità orale, con l’otoscopio si esaminano le orecchie, vengono palpati i linfonodi esplorabili, viene valutato lo stato del mantello e della cute, viene auscultato il torace, palpato l’addome, ispezionate le mammelle e la regione perineale e viene presa la temperatura. Se il caso lo necessità è possibile svolgere un esame dell’occhio con oftalmoscopio o altre procedure diagnostiche come un’ispezione rettale o piccoli test manuali o strumentali eseguibili a domicilio.

Al termine della visita il Veterinario proporrà eventuali procedure da eseguire che potrebbero prevedere un prelievo di sangue o il trasporto dell’animale in Ambulatorio per accertamenti (radiografie, ecografie, ecc.) , per terapie (ad esempio fluidoterapia endovenosa) o per interventi (ad esempio sedazioni per corpi estranei).

La visita potrebbe anche rivelarsi autoconclusiva , in questo caso verranno impostate terapie o cambi gestionali/dietetici per risolvere la problematica. Il Veterinario potrebbe proporre un controllo durante o a termine della terapia che in alcuni casi può essere svolto in modalità di telemedicina.

Come prepararsi all’arrivo del Veterinario

Nelle visite domiciliari è fondamentale la collaborazione del proprietario per facilitare il lavoro del Medico Veterinario. Ecco come prepararsi al meglio.

Cosa fare nella vita di tutti i giorni

Per prima cosa è possibile abituare il cane o il gatto alla visita veterinaria. Occasionalmente si può ricreare una situazione simile a casa e svolgere delle piccole manualità. Prendere un telo mare e metterlo per terra. Invitare l’animale a salire sul telo, toccarlo dolcemente dal muso alla coda, sollevare e manipolare delicatamente le guance, i padiglioni auricolari, le zampe e la coda. Ogni passaggio dovrà essere graduale e gradito dall’animale, non forzare la mano. Puoi anche utilizzare dei premietti golosi dopo i vari passaggi

Prenotare la visita a domicilio per telefono

Per decidere al meglio se visitare l’animale a casa o in ambulatorio è necessario fornire al Veterinario le seguenti informazioni:

  • l’animale è mai stato visitato prima
  • quali sintomi presenta l’animale e da quanto tempo
  • come l’animale accoglie le persone estranee a casa
  • chi sarà presente al momento della visita
  • tutte le indicazioni necessarie per raggiungere il tuo domicilio

Al termine della telefonata il nostro staff ti fornirà le informazioni per l’appuntamento (data, orario, modalità di gestione dell’animale).

Cosa fare prima dell’arrivo del Veterinario

  • Portare l’animale in un luogo adeguato e possibilmente chiuso dove poter svolgere la visita nelle condizioni migliori. Deve essere un posto con una temperatura adeguata, non esposto al sole in estate, dove l’animale non possa trovare posti in cui nascondersi e da cui non sia possibile tirarlo fuori
  • Tenere a portata tutta la documentazione dell’animale: libretto sanitario e referti di esami precedenti
  • Avere una foto sul telefono del cibo con cui si alimenta l’animale compreso di etichettatura (composizione, componenti analitici)
  • Stendere a terra il telo mare su cui è stato abituato l’animale
  • Avere sotto mano eventuali strumenti di contenimento come pettorine, guinzagli, museruola

Cosa fare durante la visita

  • Presenta il Veterinario all’animale e accogli il collega in casa
  • Mantieni la calma per trasmettere serenità all’animale
  • Aiuta il Veterinario nel contenimento dell’animale o in eventuali altre manualità
  • Fornisci il maggior numero di informazioni, anche sensazioni “a pelle”. Sottolinea se è successo o hai osservato qualcosa fuori dall’ordinario (ad esempio se il cane si è mangiato un osso il giorno prima)

 

Per qualsiasi dubbio o per prenotare una visita a domicilio contattaci.

Visita veterinaria a domicilio

La visita veterinaria a domicilio è sicuramente una prestazione comoda per il proprietario e per l’animale che non devono spostarsi da casa. Attenzione però perché questa formula ha sicuramenti dei vantaggi ma anche dei limiti. Vediamo insieme quali sono e quale tipologia di pazienti possono beneficiare di questo servizio.

Vantaggi della visita veterinaria a domicilio

Senza dubbio la visita a domicilio offre diversi benefici:

  • il proprietario non deve spostarsi verso la struttura Veterinaria
  • l’animale non deve subire lo stress legato al trasporto e al cambio di ambiente
  • l’animale potrebbe sopportare con più facilità la visita perché si svolge all’interno della sua zona comfort
  • la diminuzione degli stati di ansia riduce le possibili forme di aggressività del paziente
  • l’animale potrebbe manifestare più facilmente i sintomi descritti dal proprietario, legati ad esempio a stati di dolore
  • evitare il trasporto in particolari condizioni climatiche (caldo eccessivo) per animali che ne soffrirebbero
  • il veterinario ha la possibilità di valutare eventuali rischi provenienti dall’ambiente domestico con più facilità

Si tratta quindi di vantaggi legati perlopiù allo stato emotivo dell’animale e della sua famiglia.

Svantaggi della visita veterinaria a domicilio

E’ importante sottolineare che la visita veterinaria a domicilio presenta dei limiti:

  • il veterinario non ha a disposizione tutti gli strumenti presenti in clinica, spesso si può rendere necessario il trasporto dell’animale in struttura
  • capita spesso che l’animale sfugga alla visita nascondendosi nell’ambiente (è necessario prepararsi adeguatamente all’arrivo del Veterinario)
  • alcuni pazienti, rinfrancati dalla sicurezza della loro casa, possono manifestare maggiore riluttanza alla visita anche con comportamenti avversativi
  • in ultimo la visita a domicilio comporta dei costi maggiori per il proprietario legati alla trasferta del Medico Veterinario

I limiti della visita a domicilio sono quindi tali da poter rendere la visita stessa inefficace.

Quali pazienti possono beneficiare della visita veterinaria a domicilio

Esistono alcune categorie di pazienti che possono trarre un vantaggio dalla visita domiciliare, lasciando sempre aperta l’opzione di un trasporto in struttura nel caso in cui servissero indagini più approfondite o ricoveri:

  • pazienti anziani in cui ridurre gli stress al minimo risulta molto importante
  • cuccioli o gattini particolarmente piccoli (a meno che non si tratti di situazioni di emergenza che possano richiedere un ricovero immediato)
  • pazienti che richiedono profilassi vaccinale di routine
  • pazienti con patologie croniche per i controlli di routine
  • pazienti il cui trasporto risulta difficoltoso, eccessivamente stressante o impossibile per i proprietari
  • pazienti che non tollerano l’ambiente ambulatoriale

Altri pazienti invece devono essere sempre portati in struttura:

  • animali che a casa manifestano comportamenti aggressivi e possono richiedere la sedazione per la visita
  • animali che devono svolgere analisi particolari in struttura
  • animali che presentano problematiche importanti (sarà il Medico Veterinario a valutare la situazione)

In conclusione

La visita veterinaria a domicilio può essere utile, se non necessaria, in alcuni casi. La scelta va concertata tra Medico Veterinario e proprietario avendo come obiettivo primario quello di garantire l’utilità della prestazione per il benessere psico-fisico dell’animale.

 

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o hai bisogno di richiedere una visita a domicilio contattaci.

Parassiti esterni, come proteggere cane e gatto

Pulci, zecche, parassiti…chi sono e come proteggere cane e gatto?

Rispondiamo ad alcune delle domande più comuni sui parassiti esterni e su come proteggere cane e gatto da questi fastidiosi ospiti.

  1.  PULCI, ZECCHE E PARASSITI ESTERNI

    Esistono diversi parassiti esterni che possono affliggere i nostri animali e da cui è necessario proteggerli. Ci sono le pulci, insetti di 1-4 mm che possono fare lunghi salti; si nutrono del sangue di cani e gatti e possono infestare la casa. Ci sono le zecche, lunghe 1-3 mm fino a 1 cm dopo il pasto, si nutrono di sangue. E ci sono le zanzare e i pappataci (o flebotomi) insetti che succhiano il sangue e diffondono germi e malattie.
  2.  QUANDO SONO ATTIVI? 

    Ci sono parassiti presenti tutto l’anno come le pulci. E altri presenti dalla fine dell’inverno a fine autunno come le zecche. Zanzare e flebotomi sono invece attivi da aprile ad ottobre, soprattutto nelle ore serali/notturne. 
  3.  DOVE SI TROVANO? 

    Questi parassiti sono ormai presenti in tutta Italia. Anche i flebotomi, a causa del cambiamento climatico, hanno colonizzato varie aree del Nord Italia
  4. COME MAI SONO PERICOLOSI?

     Vediamo quali sono i principali problemi causati dai vari parassiti. Le pulci: infiammazione e prurito, dermatite allergica negli animali sensibili, trasmissione di vermi intestinali e batteri, nelle infestazioni gravi possono dare anemia e abbattimento. Le zecche: infiammazione locale, anemia nelle infestazioni gravi, trasmissione di malattie pericolose (Ehrlichiosi, Babesiosi, Anaplasmosi, Borreliosi, ecc.). Le zanzare: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione di malattie (in particolare la filariosi). I flebotomi: prurito, reazioni allergiche negli animali sensibili, trasmissione della leishmaniosi (leggi il nostro articolo sulla leishmaniosi).
  5.  COME PROTEGGERE IL PROPRIO ANIMALE?

    Onde evitare i danni dovuti a questi parassiti, è importante effettuare dei trattamenti preventivi. Questi trattamenti preventivi consistono nell’applicazione di antiparassitari. Il trattamento deve essere continuativo per tutto l’anno. Gli antiparassitari esistono in diverse forme, alcuni sono di libera vendita, altri devono essere ricettati. Non tutti sono uguali, alcuni sono repellenti (tengono lontano il parassita) mentre altri sono parassiticidi (eliminano il parassita quando questo entra in contatto con l’animale). Di solito le formulazioni spot-on o in collare hanno sia un effetto repellente che parassiticida; i collari hanno spesso una durata superiore. Per queste tipologie di antiparassitario è consigliabile non lavare l’animale nei 3 giorni precedenti e successivi all’applicazione. Infatti questi prodotti si distribuiscono nello strato lipidico della cute, che viene “danneggiato” dal bagnetto col sapone. Esistono poi antiparassitari in compressa che agiscono solo dopo che il parassita punge l’animale. In questo caso va fatta attenzione alle tempistiche con cui agiscono, l’ideale è che uccidano il parassita prima che possa trasmettere malattie. I prodotti spray hanno spesso una durata breve ma a volte sono gli unici applicabili sui cuccioli di pochi giorni e di peso inferiore al kg. Per scegliere il prodotto giusto rivolgiti al tuo Medico Veterinario.
  6. ANCHE I GATTI CHE NON ESCONO VANNO TRATTATI?

    Il consiglio è di trattare anche loro con un antiparassitario. Tu stesso e/o eventuali cani conviventi, ad esempio, potete portare in casa le pulci
  7. CI SONO PRECAUZIONI PER IL LORO UTILIZZO?

    Sì, ti diamo alcuni raccomandazioni. Numero 1: non applicare antipulci per cani ai gatti, i felini possono rimanere intossicati dai piretroidi contenuti nei prodotti per cani! Numero 2: prima di applicare un antipulci leggi il foglietto illustrativo e verifica che il tuo animale abbia peso ed età giusti! Numero 3: alcuni animali possono manifestare reazioni avverse all’antiparassitario (prurito, arrossamento, gonfiore, vomito, ecc.), in questo caso contatta immediatamente il veterinario!